(Teleborsa) - La
Commissione europea taglia le stime di crescita e aumenta quelle sull'inflazione, con la guerra in Ucraina che continua a ripercuotersi negativamente sull'economia dell'UE, avviandola su un percorso di crescita più bassa e inflazione più elevata rispetto a quanto indicato nelle previsioni di primavera. L'economia dell'UE dovrebbe registrare una crescita del 2,7% nel 2022 e dell'1,5% nel 2023, secondo quanto si legge nelle previsioni estive diffuse oggi. La
crescita nella zona euro dovrebbe attestarsi al 2,6% nel 2022, per poi scendere all'1,4% nel 2023. L'inflazione media annua dovrebbe raggiungere i massimi storici nel 2022, attestandosi al 7,6% nella zona euro e all'8,3% nell'UE, per poi scendere rispettivamente al 4% e al 4,6% nel 2023.
Rispetto alle previsioni di primavera, il
taglio è soprattutto per il prossimo anno. Il 16 maggio la Commissione UE si aspettava una crescita del PIL reale sia nell'UE che nella zona euro al 2,7 % per il l'anno in corso e al 2,3% per il 2023. L'inflazione era vista al +6,1% nel 2022, per poi scendere al 2,7 % nel 2023.
"In Europa lo slancio della riapertura delle nostre economie è destinato a sostenere la crescita annua nel 2022, ma per il 2023 abbiamo rivisto notevolmente al ribasso le nostre previsioni - ha commentato
Paolo Gentiloni, Commissario per l'Economia - Si prevede che l'inflazione record raggiunga un picco nel corso di quest'anno e diminuisca gradualmente nel 2023. Poiché l'andamento della guerra e l'affidabilità delle forniture di gas non sono noti, questa
previsione è soggetta a un'elevata incertezza e a rischi di revisione al ribasso".
Le previsioni per l'ItaliaL'Italia nel 2022 crescerà più delle attese. La Commissione UE indica che quest'anno il PIL dovrebbe salire al 2,9%, rispetto al 2,4% previsto a maggio. Nel 2023 la crescita del PIL dovrebbe invece rallentare per attestarsi allo 0,9%, contro l'1,9% indicato da Bruxelles a maggio. L'
inflazione salirà al 7,4% quest'anno e raggiungerà una media del 3,4% nel 2023.
"L'economia italiana si è dimostrata
più resiliente all'inizio del 2022 di quanto previsto in primavera grazie alla vivace attività delle costruzioni - si legge nell'analisi sul nostro paese - A breve termine, la crescita della produzione è supportata dall'aumento dell'attività di servizi a seguito dell'abolizione di quasi tutte le restrizioni legate al COVID e dalla produzione ancora robusta nelle costruzioni".
"La
spesa dei consumatori è destinata a rallentare notevolmente nell'orizzonte di previsione - viene aggunto - Le perdite di potere d'acquisto reale delle famiglie causate dall'impennata dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari sostenuti dallo shock del reddito dovuto all'energia sono solo in parte compensate dalle misure governative e dai risparmi accumulati".
UE vulnerabile a crisi energeticaNella sua analisi, la Commissione UE sottolinea che l'economia del Vecchio Continente rimane
particolarmente vulnerabile agli sviluppi dei mercati dell'energia a causa della sua elevata dipendenza dai combustibili fossili russi e l'indebolimento della crescita mondiale deprime la domanda esterna. "L'impulso ottenuto con la ripresa dello scorso anno e un primo trimestre leggermente migliore a quanto stimato in precedenza dovrebbero sostenere il tasso di crescita annuale per il 2022", viene evidenziato.
"Siamo
fortunati a partire da una posizione di forza, avendo superato la crisi precedente con un solido ritorno alla crescita - ha dichiarato
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo della Commissione UE - La crescita economica subirà un forte rallentamento nella seconda parte di quest'anno, ma acquisirà maggiore forza nel 2023. In considerazione dell'elevata inflazione e dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento, sarà importante trovare il giusto equilibrio tra il passaggio a un orientamento di bilancio più prudente e la protezione dei più vulnerabili. Dovremmo anche ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi".
Nel 2023 l'UE prevede che la crescita economica trimestrale acquisisca slancio, sulla scia della
resilienza del mercato del lavoro, della moderazione dell'inflazione, del sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza e della quantità ancora elevata di risparmi in eccesso.
Picco d'inflazione nel terzo trimestre
Le previsioni relative all'inflazione sono state riviste considerevolmente al rialzo rispetto alle previsioni di primavera. Oltre al forte aumento dei prezzi nel secondo trimestre,
un'ulteriore impennata dei prezzi del gas in Europa dovrebbe ripercuotersi sui consumatori anche attraverso i prezzi dell'energia elettrica.
L'inflazione dovrebbe raggiungere un
picco dell'8,4% su base annua nel terzo trimestre del 2022 nella zona euro e successivamente registrare un calo costante fino a scendere al di sotto del 3% nell'ultimo trimestre del 2023, sia nella zona euro che nell'UE, grazie all'allentamento delle pressioni derivanti dalle strozzature negli approvvigionamenti e dai prezzi delle materie prime.