(Teleborsa) -
Sarà rottura o il Premier Draghi riuscirà a ricucire lo strappo? Dopo lo slittamento a causa degli impegni del Premier a Canazei, oggi è il giorno del faccia a faccia tra
Conte e il Presidente del Consiglio. La partita è delicatissima e dall’esito tutt’altro che scontato.
Draghi-Conte a tu per tu - Da un lato c’è il Capo del Movimento Cinquestelle,
Giuseppe Conte che si presenterà con una lista di “desiderata” mentre – anche in scia alla scissione voluta da Luigi Di Maio – cresce il pressing di una fetta di attivisti e parlamentari per uscire dal governo e mantenere eventualmente l’appoggio esterno. Tanto che diversi analisti fanno notare come il tema non sia più "se" lasciare la maggioranza ma "
quando".Draghi, dal canto suo, nel corso dell’ultima conferenza stampa ha voluto chiarire che “non c’è maggioranza senza i Cinquestelle” ma quel che filtra è che il Presidente del Consiglio non ha nessuna intenzione di fare passi indietro: l’ex Bce è pronto, ovviamente, a trattare ma di certo, non a stravolgere, l’agenda di Governo. E ora pretende un chiarimento definitivo: o dentro o fuori. E, per i Cinquestelle, l’ipotesi di uscire dalla maggioranza è qualcosa di più di una
semplice tentazione. Dentro o fuori? - Tanto più che per restare Conte ha già fissato più di una condizione:
no all’invio di armi a lunga gittata all’Ucraina, no al ridimensionamento del reddito di cittadinanza, no al termovalorizzatore di Roma, sì al salario minimo. La sensazione è che alla fine, il Presidente del Consiglio – seppur con fatica – riuscirà a ricucire lo strappo, tamponando per ora l’emergenza destinata però a ripresentarsi a stretto giro, con la maggioranza pronta ad inciampare su qualche altro
dossier scomodo. Certo è che se invece – ipotesi meno probabile ma ancora in pista – il movimento dovesse decidere di fare il
passo estremo chiamandosi fuori, l’unica strada sarà quella della fine del governo e, con grande probabilità, dello scioglimento delle Camere.
Addio campo largo? - Nel frattempo, arriva il monito del segretario del Pd
Enrico Letta: “Il nostro Paese ha bisogno di stabilità, di un governo forte e solido in grado di affrontare la sfida dell’inflazione più alta da 35 anni e del costo dell’energia. C’è la necessità di intervenire sulla sofferenza sociale…”. Tradotto:
qualora il Movimento scegliesse la strada dell’appoggio esterno, addio campo largo in vista delle prossime elezioni.