(Teleborsa) - Sono
24 i contributi arrivati (da operatori del mercato e associazioni di categoria, studi legali, accademia e privati cittadini) alla
consultazione promossa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) con il
Libro Verde "La competitività dei mercati finanziari italiani a supporto della crescita". L'iniziativa intende promuovere, mediante misure che non comportano oneri per la finanza pubblica, lo
sviluppo e la competitività dei mercati italiani, con particolare riguardo alla rimozione degli oneri per le imprese italiane di quegli ulteriori a quelli "minimi" richiesti dalla normativa europea (cosidetto goldplating).
La maggior parte dei contributi (19 su 22) si è soffermato sulle misure relative al
miglioramento del processo di listing e di efficientamento dell'accesso e della permanenza nei mercati in particolare delle PMI. Minor riscontro si è, invece, avuto sul miglioramento delle condizioni per la partecipazione ai mercati da parte degli investitori e all'incoraggiamento alla partecipazione ai mercati dei capitali italiani da parte degli investitori istituzionali, sulla valorizzazione delle potenzialità del digitale ai fini dell'accesso al mercato.
Con riguardo al tema dell'ammissione alla quotazione, il Tesoro afferma che si è osservato che la regolamentazione inerente al transito (
translisting) da un mercato di crescita (SME Growth Market) ad un mercato regolamentato è caratterizzata da una forte complessità. Al fine di incentivare questo passaggio sarebbe necessaria, da un lato, una
semplificazione delle procedure finalizzate alla transizione e, dall'altro, un alleggerimento degli oneri connessi alla permanenza nel mercato regolamentato di destinazione. Alcuni operatori suggeriscono di prevedere che il ruolo di Sponsor di cui al Regolamento Mercati di Borsa possa essere svolto dall'Euronext Growth Advisor.
Relativamente all'implementazione di tecniche alternative per l'ammissione alle negoziazioni, l'ipotesi del Libro Verde di implementare il processo di
direct listing ha suscitato
pareri contrastanti nei partecipanti alla consultazione. Secondo alcuni, ci sarebbero problemi per l'effettiva tutela dell'investitore, del mercato e del sistema finanziario nel suo complesso.
Per quanto riguarda il
regime di responsabilità del collocatore per eventuali informazioni false od omesse nel prospetto, un fronte di intervento potrebbe essere quello dell'onere probatorio a carico dello stesso o dell'ambito di responsabilità. Questa proposta è stata commentata con favore da parte dei partecipanti alla consultazione, i quali ritengono che
l'onerosità di tale regime sia tra le principali cause dei ritardi nel processo di quotazione.
Sul tema dei
prospetti troppo lunghi, alcuni sostengono l'utilità di individuare un
limite massimo al numero di pagine del prospetto e di semplificarne il contenuto allineandolo a quanto previsto dal Regolamento UE, mentre altri partecipanti ritengono più opportuno che il contenimento del numero delle pagine del prospetto venga previsto alivello di Linee Guida, adottando piuttosto la regola del comply or explain.
Sono state suggerite anche altre misure di intervento tra le quali: una semplificazione della disciplina in tema di
operazioni con parti correlate (giustificata dal fatto che le società di cui trattasi sarebbero già soggette agli obblighi di cui alla Market Abuse Regulation) e una revisione degli schemi per la redazione del
documento di ammissione al fine di escludere le informazioni superflue o contenute già in altri documenti.
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