(Teleborsa) - Un nuovo provvedimento per il caro bollette e l'assestamento di bilancio. Questi – secondo quanto si apprende – i temi sul tavolo del
Consiglio dei ministri atteso nel pomeriggio la cui seduta, tuttavia, non è stata ancora convocata ufficialmente. Per partecipare al Cdm
presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato in anticipo il vertice Nato di Madrid consegnando il testimone al il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Ma al di là della motivazione ufficiale, alla base dell'improvviso rientro a Roma di Draghi potrebbero esserci anche i tanti nodi da sciogliere che stanno incrinando la maggioranza. Non ultimo l'affaire Conte.
Dopo il
"caso" delle telefonate tra il presidente del Consiglio e Beppe Grillo – emerso dall'intervista a
Domenico De Masi pubblicata ieri dal "Fatto quotidiano" – è atteso un chiarimento tra il premier e Giuseppe Conte. Secondo quanto rivelato dal sociologo e coordinatore scientifico della scuola di formazione del M5S Draghi avrebbe chiesto a Grillo "di rimuovere Conte dal M5s perché inadeguato". È questa sarebbe stata solo l'ultima di una serie di richieste.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, "non ha mai detto o chiesto a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5s", hanno fatto sapere ieri sera fonti di Palazzo Chigi. Dopo le dichiarazioni di Conte sulle
presunte ingerenze di Draghi nelle dinamiche del M5s, "il governo non rischia" ha detto il premier in un punto stampa a margine del summit Nato in corso a Madrid. "Ci siamo parlati con Conte poco fa, lo avevo cercato, poi mi ha richiamato lui. Ci risentiamo domani per rivederci al più presto", ha riferito Draghi.
In queste ore, però, il premier deve affrontare anche le
tensioni nella maggioranza di governo. A incrinare la maggioranza sono
gli attriti sullo Ius scholae e la cannabis con la
Lega che si è messa di traverso. "Osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5 Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull'aumento di stipendi di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili. Aggiungo che la profonda crisi dei grillini ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni. Questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora. Attendiamo da tempo il patto fiscale per 20 milioni di italiani ostaggio di Equitalia e a gennaio non potremmo tollerare il ritorno alla legge Fornero" ha commentato il
leder della Lega Matteo Salvini in un'intervista sul Corriere della Sera smentendo, tuttavia, di voler ritirare il sostegno al governo. "Bloccare il Parlamento per votare Ius scholae e droga libera è – ha aggiunto Salvini – contro gli interessi del Paese. Siamo stati fin qui molto responsabili: dalla guerra alla pandemia alla riforma fiscale, pur facendo valere le nostre posizioni. La dialettica è il sale della democrazia. Non possiamo però accettare una forzatura che rischia di danneggiare l'Italia e gli italiani. Questa iniziativa di Pd e 5 Stelle, unita alla cittadinanza facile per gli immigrati, è un grave attacco al governo e crea una spaccatura drammatica fra le forze che sostengono Draghi. Mentre alla Camera la sinistra ha deciso di imboccare questa strada pericolosissima, in commissione al Senato noi abbiamo approvato l'equo compenso atteso dagli ordini professionali. C'è una bella differenza, non le pare?".