(Teleborsa) - L'Opec ha lasciato invariate le sue previsioni per la crescita della domanda di petrolio, per l'anno in corso, sostanzialmente ferme a 3,4 milioni di barili al giorno. Nel suo rapporto mensile, l'Organizzazione dei paesi esportatori di greggio, ha invece rivisto al ribasso le stime di crescita della domanda, per il secondo trimestre dell'anno, un taglio che riflette le limitazioni decise dalla Cina a causa del Covid.
Sono state invece alzate le stime, per la seconda parte dell'anno, grazie a una domanda più alta durante le vacanze estive, cosa che dovrebbe compensare le restrizioni cinesi.
"Guardando al futuro, gli
attuali sviluppi geopolitici e l'incerto ampliamento della
pandemia verso la fine della seconda metà dell'anno continuano a rappresentare un rischio considerevole per la prevista ripresa ai livelli pre-pandemia" - ha affermato l'OPEC nel rapporto -. "È probabile che le
pressioni inflazionistiche persistano e resta molto incerto su quando i problemi geopolitici possano essere risolti. Tuttavia, la domanda di petrolio è prevista su livelli sani nella seconda metà di quest'anno".
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