(Teleborsa) -
La produzione industriale italiana fa meglio delle previsioni più pessimistiche
formulate da Confindustria e dagli analisti e segnala una ulteriore crescita tendenziale a marzo e nel primo trimestre dell'anno, a dispetto dello scoppio della guerra in Ucraina. E' quanto emerge dai dati pubblicati stamattina dall'
Istat. A marzo, la
produzione industriale è rimasta stabile rispetto a febbraio, contro il -1,9% atteso, chiudendo il
primo trimestre con una diminuzione dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Si registra in dettaglio un aumento congiunturale sostenuto per l’energia (+2,7%) e una crescita più contenuta per i beni di consumo (+1%) e i beni strumentali (+0,4%); viceversa, si registra una diminuzione per i beni intermedi (-0,7%).
In termini tendenziali ed al netto degli effetti di calendario,
la produzione aumenta del 3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2021), rispetto al +1,3% atteso, portando il
bilancio del trimestre a +1,3% rispetto al medesimo periodo del 2021. Si registrano incrementi tendenziali marcati per i beni di consumo (+8,1%), l’energia (+5,2%) e in misura meno rilevante per i beni strumentali (+3%); diminuisce, invece, il comparto dei beni intermedi (-0,4%).
I
settori di attività economica che registrano gli
incrementi tendenziali più ampi sono le industrie
tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+15%), la fabbricazione di
computer e prodotti di elettronica (+7,5%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+7,4%). Le flessioni tendenziali maggiori si registrano nelle attività estrattive (-9%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-1,8%).