(Teleborsa) - È sempre più incerto il futuro dei lavoratori della
SuperJet International, società italiana detenuta al 90% dalla compagnia russa United Aircraft Corporation (UAC) e attiva nel settore della produzione, allestimento e servizi di manutenzione di velivoli ad uso civile. In una lettera inviata al Governo e alla Regione Veneto, dove si trova il suo stabilimento, SuperJet International ha lanciato l'allarme sull'
impossibilità di pagare gli stipendi, pur avendo liquidità nei propri conti correnti, a causa del loro
congelamento dovuto alle sanzioni alla Russia decise dall'Unione europea.
La compagnia ha
145 dipendenti in Italia, oltre ad altri 20 operanti negli uffici di Mosca, e considerato l'indotto, si stima che dalla società dipendano circa 200 famiglie di lavoratori e collaboratori, quasi tutti italiani. Quando nacque SuperJet, la ex Finmeccanica (tramite Alenia Aermacchi), attuale
Leonardo, controllava la societa` con il 51% delle azioni, poi via via la sua
partecipazione si e` ridotta all'attuale 10%.
"Autorevoli pareri legali - si legge in una nota - sostengono che SuperJet International non possa essere considerata sanzionabile dalle misure restrittive recentemente emesse contro la Russia e contro varie entità russe (tra cui UAC)". Secondo l'azienda, "l'erronea applicazione di alcune sanzioni, nonché l'
applicazione derivante da interpretazioni eccessivamente restrittive, ed alcuni eventi indiretti, stiano causando una gravissima situazione per la nostra società, e per tutti i suoi lavoratori, generando inevitabili conseguenze sulla continuità aziendale".
"In pochi giorni - prosegue SuperJet - la nostra
situazione economico-finanziaria è drammaticamente mutata. Per l'anno in corso, il budget della nostra società prevedeva incassi per circa 180 milioni di euro, tutti esigibili da società russe, ed ora bloccati dalle sanzioni. Per di più, l’impossibilità a proseguire i rapporti commerciali e finanziari con Enti russi sta generando la necessità di dover versare allo Stato Italiano fino a decine di milioni di euro in iva e dazi, in una situazione determinata proprio da leggi implementate dalla Stato".
"Con i conti correnti bancari illegittimamente bloccati, la società non sarà neppure in grado di pagare gli stipendi e le tasse dovute nel mese di aprile - avverte poi SuperJet - Il
silenzio assordante da parte delle Autorità competenti alle domande di varie aziende, che giustamente pretendono una corretta applicazione delle sanzioni, ed i ritardi nel definire norme applicative delle sanzioni che non debbono colpire, o possano ristorare, aziende che nulla hanno a vedere con la guerra in Ucraina, sono eticamente inaccettabili quando molte famiglie non riescono più neppure a ricevere gli stipendi".