(Teleborsa) - "
Capisco che lo scetticismo è forte" ma
"non è un libro dei sogni". Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, in audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera, nell'ambito dell'esame del Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci.
"Vorrei ricordare che
contrariamente al passato - ha detto Giovannini - gran parte di questo Piano oltre che il PNRR ha dietro progetti, quindi
non è un appostamento generico". "Ricordo - ha puntualizzato il ministro - che stiamo preparando l'allegato infrastrutture al
Def 2022" che
"non verrà predisposto a luglio come l'anno scorso ma molto prima visto che la
ragione per cui lo scorso anno" è arrivato in ritardo è che
"dovevamo consolidare il PNRR, cosa che adesso è stata definita".
"Tutti gli interventi effettuati nel corso di quest'anno programmati attraverso il
PNRR e il piano complementare, la legge di bilancio, l'anticipazione Fsc per complessivi
103 miliardi di euro, di cui quasi 55 che riguardano le ferrovie. In questo modo si ha quadro complessivo delle risorse destinate ai vari interventi nel corso degli ultimi 12 mesi", ha spiegato ancora Giovannini. Per quanto riguarda il Fondo sviluppo e coesione,
Giovannini ha puntualizzato che in molti casi si tratta di interventi attesi da molto tempo, e riguardano tutto il territorio nazionale ma soprattutto
"il Sud vista la
caratteristica del
fondo di sviluppo e coesione".
Giovannini ha ricordato che il
Cipess ieri ha approvato
"l'anticipazione di risorse Fsc per il 2021-2027 per circa 6,3 miliardi di euro, di cui
4,7 sono interventi con un significativo grado di maturità delle progettazioni". Mentre "per le altre opere saranno finanziati 1,6 miliardi" con delibera successiva al "completamento del piano di fattibilità tecnico economico". Del totale, altri 2,3 miliardi sono destinati a interventi ferroviari, di cui
"quasi 2 miliardi vedono Rfi come soggetto attuatore", ha precisato Giovannini.
Quanto al dato diffuso dal Cresme "
indica che nel
2021 ci sono stati 41 miliardi di aggiudicazioni di opere pubbliche e' un dato altissimo, doppio rispetto all'anno precedente". "Questo è un elemento di speranza ma stiamo valutando anche sulla base dell'esperienza dei commissari e di chi sta usando le nuove procedure
PNRR, ulteriori semplificazioni per accelerare il tutto", ha aggiunto.
Per il
Ponte dello Stretto di Messina "noi abbiamo fatto le pratiche che dovevamo fare con Rfi, che sta preparando la gara, e quindi sto attendendo dall'amministratrice delegata un
report sulla tempistica. Noi abbiamo fatto gli atti che erano non solo richiesti ma anche erano doverosi. Noi attenderemo, questa è la
posizione del governo, lo studio fattibilità per poi
assumere le decisioni successivamente".