(Teleborsa) - Saranno probabilmente
tre le liste per il rinnovo del CdA che saranno presentato all'assemblea di
Generali del prossimo 29 aprile: quella del management guidata dal CEO Donnet, quella di Caltagirone e quella di Assogestioni che invece sarà di minoranza. La lista dell'imprenditore romano sarà verosimilmente sostenuta anche dal patto di consultazione tra Del Vecchio e la Crt, rimasto orfano dello stesso Caltagirone. Nel weekend ha infatti deciso di
uscire dal patto di consultazione siglato in autunno con gli altri due azionisti e di
presentare una propria lista di candidati per il rinnovo del board della compagnia assicurativa triestina.
Il patto, titolare complessivamente del 16% circa di Generali, scende quindi a poco più dell'8%, salvo nuovi acquisti. La mossa di Caltagirone, secondo i più,
non va letta come segnale ostile rispetto agli altri azionisti del patto, ma con la
volontà di muoversi con più libertà e fuori dai vincoli giuridici dell'accordo di consultazione. L'obiettivo è quello di evitare che l'IVASS rilevi una possibile concertazione.
Inoltre, il patto non prevedeva la presentazione di una lista comune alternativa, ha affermato Caltagirone in una lettera inviata agli due pattisti, mentre l'imprenditore romano ha invece deciso di presentare una propria lista, sebbene
ancora non abbia deciso se farla "lunga" o "corta", cioè con tutti i consiglieri, comprese le figure di vertice. In quest'ottica "
ritiene ormai superata la funzione del patto".