(Teleborsa) -
Fim, Fiom, Uilm, Uglm Torino non hanno sottoscritto l'intesa proposta dalla curatela fallimentare Ventures, che a breve invierà le lettere di licenziamento ai 377 lavoratori. Ad annunciare che la
vertenza della ex Embraco di Riva di Chieri si è chiusa con un mancato accordo sui licenziamenti è la
Uilm Torino dopo che nel pomeriggio si è svolto un incontro con l'assessorato regionale al Lavoro per dare il via al tavolo di ricollocazione annunciato nei giorni scorsi dalla Regione Piemonte.
"Non abbiamo firmato l'accordo perché, dopo quattro anni di lotte dei lavoratori, ci rifiutiamo di avallare i licenziamenti – ha detto
Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino –. È urgente la convocazione del tavolo per la ricollocazione, deve iniziare una fase che veda coinvolte tutte le parti sociali, in cui i fondi formativi, la profilazione dei lavoratori e la comunicazione tra le parti devono essere lo strumento per garantire una nuova occupazione a tutti i lavoratori".
"Il verbale di mancato accordo di questa mattina in sede regionale – ha spiegato
Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom Torino – sancisce la fine della procedura di licenziamento, il curatore fallimentare domani farà partire le lettere con raccomandata, 377 licenziati questo il risultato ottenuto da Whirpool. Un fallimento per tutti. L'incontro del pomeriggio ribadisce l'impegno della Regione Piemonte a istituire un percorso per la ricollocazione: il tavolo di crisi rimane, schierando i centri per l'impiego e l'Anpal, e deve coinvolgere le parti sociali, le imprese, le istituzioni locali e il Governo. Al Ministero dello sviluppo economico e a quello del Lavoro si deve chiedere strumenti nuovi per la ricollocazione, strumenti concreti di sostegno al reddito e di rioccupazione al lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori dell'Embraco non devono rimanere soli".
"Il fatto che i lavoratori da oggi sono licenziati – commenta
Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim – non deve essere l'alibi della politica di sentirsi sollevata dal problema. Si faccia in modo di far funzionare le famose politiche attive, che questo strumento sia veramente uno strumento utile per i lavoratori e per la loro ricollocazione. Come Fim Cisl ci auguriamo che il Mise sostenga il percorso di ricollocazione fornendo alla Regione Piemonte gli strumenti necessari".
"Ci aspettiamo che almeno nella fase di ricollocazione dei lavoratori, – ha detto
Ciro Marino, segretario Uglm Torino – il governo non sia attore spettatore. Mai come adesso la fase è delicata, il disastro sociale, risultato di un ministero non adeguato, va ad aggiungersi all'attuale situazione occupazionale. Auspichiamo che solo meramente per un mea culpa, il governo possa dare segnali positivi a sostegno delle politiche attive messe in campo dalla Regione, in modo da poter far fronte al fallimento in tutti i sensi di questa vertenza. La sinergia di tutte le parti di questa vertenza deve trovare soluzioni occupazionali per tutti i 377 lavoratori".