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Generali, Caltagirone si dimette dal CdA: "Osteggiato il mio contributo"

Le dimissioni potrebbero accelerare la presentazione di una lista alternativa a quella del board, in vista del rinnovo dello stesso consiglio

Assicurazioni, Finanza
Generali, Caltagirone si dimette dal CdA: "Osteggiato il mio contributo"
(Teleborsa) - Francesco Gaetano Caltagirone si è dimesso dalla carica di consigliere e di vicepresidente del gruppo Generali. L'imprenditore romano, che era anche membro dei Comitati per le Nomine e la Remunerazione; per la Corporate Governance e la Sostenibilità sociale ed ambientale; per gli Investimenti; per le Operazioni Strategiche, ha rassegnato le proprie dimissioni nella giornata di ieri, spiega una nota della compagnia assicurativa diffusa a tarda sera. Caltagirone era nel CdA del Leone di Trieste dall'aprile 2007 ed era stato nominato vice presidente nell'aprile 2010.

Caltagirone ha fatto un passo indietro, dopo mesi di malumori per l'operato dell'AD Philippe Donnet, a causa del modo in cui lavora il CdA. La sua persona sarebbe stata "palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato", spiega la nota. Il riferimento è appunto alle modalità di lavoro del board e, in particolare, alla presentazione e approvazione del piano strategico, alla procedura per la presentazione di una lista da parte del consiglio, alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate, all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, anche se titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza.

"Esprimo vivo rammarico e sorpresa per la decisione assunta da Caltagirone - ha commentato il presidente Gabriele Galateri di Genola - Le motivazioni addotte non possono che essere categoricamente respinte avendo la società sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, anche relativamente ai lavori per la presentazione di una lista per il rinnovo del consiglio, di cui ha costantemente informato le autorità di vigilanza. Ai suddetti principi ci si è attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione".

Caltagirone, che detiene direttamente o attraverso società a lui riconducibili una partecipazione dell'8,04%, a settembre ha stretto un patto di consultazione con Leonardo Del Vecchio e la Fondazione Crt. Insieme hanno oltre il 16% del capitale e fronteggiano il primo azionista Mediobanca, che ha il 17,2% tra titoli propri e presi in prestito. Le dimissioni potrebbero ora accelerare la presentazione di una lista alternativa a quella del board, considerata dai tre pattisti espressione della sola Mediobanca, per l'assemblea di fine aprile 2022 in cui sarà rinnovato il vertice del Leone di Trieste.
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