(Teleborsa) - Dal
diritto alla disconnessione all’
accordo individuale per definire durata e modalità passando per la
formazione: via libera alle linee guida che fissano il
perimetro dentro il quale si muoverà il lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche.
Aspetti messi neri su bianco con l’obiettivo – si spiega nel documento – di “
fornire indicazioni per la definizione di una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca la produttività e l’orientamento ai risultati, concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con le esigenze organizzative delle pubbliche amministrazioni, consentendo, ad un tempo, il miglioramento dei servizi pubblici e dell’equilibrio fra vita professionale e vita privata”.
Anzitutto,
l’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentita a tutti i lavoratori (a tempo pieno o parziale, assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato).
Quanto all’accordo individuale dovrà contenere alcuni elementi essenziali: come ad esempio la durata dell’accordo (a termine o a tempo), modalità di svolgimento della prestazione lavorativa (giornate di lavoro da svolgere in sede e giornate da svolgere a distanza) e modalità di recesso (che deve avvenire con un termine non inferiore a 30 giorni).
Tra i nodi più discussi in questi mesi – e dunque da regolamentare con particolare urgenza – il
diritto alla disconnessione : dovranno essere individuati periodi temporali nei quali il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa: questi periodi comprendono la fascia di inoperabilità (disconnessione), nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa. Fascia che, in ogni caso, comprende, un periodo di 11 ore di riposo consecutivo.
Qualora si dovessero
verificare problematiche di natura tecnica e/o informatica tali da rendere temporaneamente impossibile o non sicura la prestazione lavorativa, il dipendente potrà essere richiamato a lavorare in presenza. Prevista, inoltra, una formazione specifica.
“Abbiamo costruito insieme – ha sottolineato il
Ministro Brunetta – uno strumento intelligente e flessibile, affidato, da un lato, all’intelligenza della contrattazione e, dall’altro lato, all’autonomia delle singole amministrazioni. Anche alla luce dell’evoluzione della pandemia, su cui io sono moderatamente ottimista, non ci saranno più decreti d’autorità sullo smart working nella Pa. Le decisioni saranno assunte dalle singole amministrazioni che, attraverso i Piani integrati di organizzazione e attività (Piao), organizzeranno il lavoro agile in modo autonomo. La Pubblica amministrazione sta dando una
grande lezione di responsabilità”.