(Teleborsa) - Il 29 dicembre per
Pfizer e il 12 gennaio per
Moderna. Sono queste le date in cui l'
Agenzia europea del farmaco potrebbe pronunciarsi sui vaccini anti-Covid, secondo quanto dichiarato da
Emer Cooke, la farmacologa irlandese che dal 16 novembre ha sostituito Guido Rasi a
capo dell’EMA, in un'intervista a Repubblica.
"Non voglio pregiudicare il lavoro dei nostri esperti sui vaccini di Pfizer e Moderna, ma posso anticipare che la
visione preliminare dei dati che abbiamo ricevuto il primo dicembre è
positiva per quanto riguarda efficacia e sicurezza - ha spiegato Cooke - Dobbiamo ancora controllare la qualità della catena di produzione e la capacità delle aziende di preparare il rimedio su larga scala. Su questi aspetti i nostri esperti hanno
domandato informazioni addizionali, così come abbiamo chiesto ulteriori dettagli sulla sicurezza. È uno scambio di informazioni costante, che svolgiamo su base giornaliera".
Nello spiegare perchè il
Regno Unito è stato più rapido dell'Unione europea nel dare il via libera, la direttrice esecutiva dell'EMA ha detto: "Noi abbiamo optato per l’
autorizzazione condizionata (anziché su quella d’emergenza, ndr) perché si tratta di un processo che coinvolge i nostri esperti, il comitato farmacologico e quello di valutazione del rischio in modo da dare serie assicurazioni su sicurezza ed efficacia a beneficio di tutta la popolazione europea".
I Paesi dell’Unione stanno ipotizzando, come ha spiegato ieri il responsabile della Prevenzione del ministero alla Salute
Gianni Rezza, di
partire tutti insieme: "L’obiettivo è iniziare la campagna almeno in contemporanea con Germania, Francia e Spagna". Se le date anticipate da Cooke dovrebbero essere confermate, le
vaccinazioni anti Covid potrebbero essere avviate già il 15 di gennaio 2021 e non alla fine del mese come era finora previsto.
Intanto si delinea meglio il piano italiano per la vaccinazione, anche se emergono alcune
incongruenze nelle divisioni regionali delle prime dosi disponibili. Secondo le tabelle della presidenza del consiglio dove si indicano i numeri di persone da vaccinare in ogni Regione, nella prima fase il
Lazio dovrebbe vaccinare 356mila persone 5,8 milioni di residenti, più delle 308mila in
Lombardia, che però ha 10,1 milioni di abitanti. Altre discrepanze riguardano le 51mila persone da vacccinare in Toscana (3,7 milioni di abitanti) e le 177mila in Emilia-Romagna (4,4 milioni di abitanti).
In base al progetto, le squadre che si occuperanno della vaccinazione saranno composte da
1 medico e 4 infermieri e potranno contare su
1 amministrativo e 2 operatori sociosanitari. Il commissario per l'emergenza
Arcuri avvierà a breve
due bandi, che dovrebbero concludersi il 4 gennaio, per medici e infermieri e per selezionare delle società di somministrazione,in quanto servirebbero
fino a 16 mila addetti, secondo le sue stime.