(Teleborsa) - Tutto come da copione: la
Fed conferma un target medio di inflazione del 2% - noto come AIT - e tassi d'interesse non necessariamente legati a questo target, ma più genericamente al contesto generale, fedele al suo mandato di assicurare la stabilità dei prezzi e la massima occupazione. Ne consegue una
"svolta" nella politica della banca centrale statunitense, che apre alla possibilità di
tassi d'interesse bassi anche nel caso in cui l'inflazione superi il livello del 2%.
Lo ha annunciato il
Presidente Jerome Powell nel suo discorso di apertura del meeting di
Jackson Hole, il consueto evento di fine estate in Wyoming, che quest'anno si tiene in teleconferenza a causa del Coronavirus.
Powell, nel confermate un target di inflazione del 2%, ha ribadito che una
crescita dei prezzi troppo bassa in modo persistente crea
"seri rischi" per l'economia ed ha spiegato che con un'inflazione bassa anche nei periodi di crescita economica, la Fed ha meno spazio per sostenere l'economia durante le fase di rallentamento, semplicemente tagliando il costo del denaro.
Nel motivare il
cambio di strategia della Fed, a due anni dall'avvio della review, il Presidente ha sottolineato che, a fronte un'economia in continua evoluzione, occorre
"adattarsi alle nuove sfide che emergono" per centrare gli obiettivi. La strategie diventa quindi
flessibile e capace di
adattarsi al contesto.
La Fed - ha ribadito -
userà tutti gli strumenti a disposizione per centrare il suo mandato, che prevede la stabilità dei prezzi e la massima occupazione.
Powell ha poi affermato che un
mercato del lavoro "forte" si traduce in
benefici per tutta l'economia, ma si attendono
"un paio di anni" con una
disoccupazione relativamente elevata.