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Bankitalia, Franco: "Mettere l'Italia su sentiero di crescita"

Nel giorno delle Considerazioni Finali di Visco, il direttore generale della Banca d'Italia avverte sul "rischio Npl" seppur "attenuato da garanzie del Tesoro"

Economia
Bankitalia, Franco: "Mettere l'Italia su sentiero di crescita"
(Teleborsa) - "Dobbiamo attenuare gli effetti immediati della crisi, sostenendo famiglie, lavoro e impedire che le imprese muoiano. Poi bisogna assicurare che ci sia domanda ed è molto difficile. Infine, occorre mettere l'Italia in un sentiero di crescita che ci permetta di recuperare rapidamente il Pil perso". Questo, nel giorno dell'Assemblea della Banca d'Italia, il commento del direttore generale Daniele Franco. "Il Paese – ha aggiunto – è stato resiliente nelle sue infrastrutture in questo periodo di crisi. Abbiamo molti elementi di solidità, ma paghiamo per avere una spesa per ricerca e sviluppo molto bassa, scarsi investimenti e l'enorme divario tra il Nord e il Sud Italia".

Se il primo trimestre è andato male e ha fatto -5%, "il secondo – ha avvertito Franco – andrà peggio del primo. Sull'anno abbiamo diversi scenari. Il primo – continua il direttore generale di Bankitalia – dice che a fine anno perderemo il 9% e un altro scenario con aspetti peggiori e una possibile flessione del Pil anche del 13%. È la recessione peggiore che abbiamo mai avuto dall'unità di'Italia. L'incertezza deriva dal fatto che non sappiamo quando avremo cure e vaccini adeguati. Sarà importante il tempo con il quale riusciremo a fare una vera ripartenza". Sul fronte delle banche, per Franco "un rischio Npl c'è ma attenuato dalla garanzie del Tesoro. Ogni recessione – prosegue – è problematica e per le banche porta a un deterioramento del credito. Come ha rilevato il governatore, il sistema bancario negli ultimi anni ha registrato delle performance migliori, perciò affrontiamo questa situazione meglio rispetto alla recessione del 2008-2009. Questo è un buon punto. Molto qui contano le garanzie che il Tesoro ha posto su molti dei prestiti che le banche faranno: attenuano il rischio che gli istituti subiscano un deterioramento della qualità dei crediti. Ovviamente molto dipenderà da quanto dura la recessione, da quando ne usciamo. Anche per il sistema bancario è cruciale che si riprenda a crescere".

Per tutti le parole chiave sono "crescita" e "investimenti". "È fondamentale investire nel capitale umano, con particolare riguardo ai giovani e il Green Deal come opportunità per costruire un percorso di comune crescita europea" ha affermato l'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, commentando le considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. "Dobbiamo investire – ha aggiunto Jerusalmi – molto di più nell'istruzione e nell'imprenditorialità giovanile per creare opportunità di lavoro e sostenere la capacità di innovazione del Paese. Delle ingenti risorse messe in campo, gli oltre mille miliardi che si mobiliteranno nei prossimi 10 anni in investimenti sostenibili, il cosiddetto Green Deal europeo, potranno e dovranno essere un volano di crescita innovativa e sostenibile e potranno costituire una base forte e unificante per l'economia europea da cui il nostro paese potrebbe trarre grandi benefici. Per Jerusalmi "siamo di fronte a un piano di finanziamenti e interventi a supporto dell'economia senza precedenti. Come ha ricordato il governatore, dobbiamo far sì che questi fondi vengano investiti cogliendo le migliori opportunità. Dobbiamo superare la fase dell'emergenza e iniziare a progettare e usciremo dalla crisi solo pianificando gli interventi con grande attenzione alle priorità. Così riusciremo a costruire un futuro di successo per noi e soprattutto per le generazioni future".

Secondo il direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici, Carlo Cottarelli, l'economia italiana affronta una "situazione di estrema incertezza" per gli effetti del coronavirus, ma nei prossimi mesi le cose "potrebbero anche andare meglio" e riservare "sorprese positive". Nel discorso di Visco, ha sottolineato Cottarelli, "la parola chiave sono i nodi strutturali: gli investimenti sul capitale umano, la necessità di una pubblica amministrazione che funzioni meglio e di un sistema giudiziario più rapido". Per il Pil italiano, ha aggiunto, "non basterà il 2021 per tornare al livello del 2019. In questo momento bisogna aumentare il debito, quest'anno ci sarà l'aumento più alto dal 1919. Ci stanno aiutando molto le istituzioni europee e per il momento riusciamo a mantenere un livello di finanziamento adeguato. Se si cresce di più riusciamo a risolvere il problema del debito".

In seguito alle Considerazioni di Visco, – che ha parlato di "frizioni" e "ritardi" da parte degli istituti di credito – il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli ha, invece, posto l'accento sui problemi nell'erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato. "Sono in superamento e negli ultimi giorni c'è un aumento costante dei finanziamenti accordati dalle banche – ha affermato Patuelli –. Siamo con numeri molto importanti per le moratorie e il governatore ha dato dei numeri: 2,4 milioni di pratiche esaminate dalle banche, solo il 2% non è stato accolto".

Soddisfazione, per le parole di Visco, è stata espressa dal ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. "Oggi nelle splendide considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia – ha commentato Gualtieri – si ripercorre anche l'entità macroeconomica delle misure che abbiamo adottato che è indicativa: 75 miliardi in termini di deficit e 4,5% del Pil e quindi messo in campo risorse importanti"


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