(Teleborsa) -
Volkswagen è stata condannata dalla Corte di cassazione federale tedesca nella prima causa per il
Dieselgate, lo scandalo dei
test truccati sulle emissioni dovuto ad una manipolazione del software.
I giudici federali hanno dato
ragione ad un cliente, stabilendo che la casa d'auto tedesca dovrà
risarcirlo, permettendogli di
restituire l'auto ed ottenere un
rimborso parziale, a seconda dello stato d'usura del veicolo. In pratica, il risarcimento sarà
commisurato alla perdita di valore determinata
in base al chilometraggio.
Il giudice
Stephan Seiters ha definito "non etico" il comportamento tenuto dalla casa d'auto tedesca,
confermando la sentenza della Corte d'appello di Coblenza, che sull'ipotesi di "danneggiamento intenzionale" aveva stabilito un risarcimento di 26mila euro per un'auto pagata 31mila 500 euro nel 2014, valutando l'usura della stessa.
Si tratta di una sentenza "storica" che apre alla possibilità che migliaia di
automobilisti tedeschi chiedano un analogo risarcimento. Le
cause intentate sarebbero circa 60mila, ma molti clienti hanno già chiuso con dei patteggiamenti, altri sono rimasti a guardare.
Volkswagen dal canto suo ha
promesso "offerte appropriate" per i malcapitati e sta negoziando per
raggiungere un accordo nelle cause collettive.