(Teleborsa) - "Se la crisi" legata al Coronavirus "
dovesse protrarsi oltre i prossimi mesi di
maggio - giugno, l'impatto sul
PIL dovrebbe essere di 3-4 decimi di punto, pari a
5-7 miliardi di euro". A dirlo il Segretario generale di Confcommercio,
Luigi Taranto, entrando al
MiSE per il tavolo tra
imprese e Governo. Pochi minuti prima era arrivata la nota ufficiale: "Il protrarsi dell’emergenza
Coronavirus oltre aprile-maggio potrebbe tradursi in una riduzione del
PIL dello 0,3-0,4% con un pesantissimo impatto nel turismo – a rischio, tra marzo e maggio,
21 milioni 700 mila presenze con una riduzione di spesa di 2,65 miliardi di euro - e nel settore dei pubblici esercizi che, con un rischio occupazionale già ora valutato in circa
100mila unità, chiede il riconoscimento, a livello nazionale, dello
stato di crisi”. Così Confcommercio in vista del tavolo di confronto con il Ministro Patuanelli.
Secondo la Confederazione le linee di intervento, “
con una portata territoriale e temporale coerente con le connotazioni di una crisi che
rischia di farsi sistemica”, dovrebbero, tra l’altro, riguardare: “
la proroga delle scadenze fiscali e contributive; la moratoria dei mutui e l’attivazione del fondo centrale di garanzia; l
’utilizzazione degli strumenti di cassa integrazione e del fondo di integrazione salariale anche in favore dei dipendenti di micro e piccole imprese; un
sistema di indennità per i lavoratori autonomi; una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale a tutela del
Made in Italy e del turismo italiano; misure per il
settore dei trasporti quali la sospensione delle tasse di ancoraggio nei porti, il rafforzamento della sanità marittima e la riduzione dei canoni di concessione demaniale per le
imprese terminaliste dei porti”.
Allianz GI - L'impatto della diffusione del Coronavirus in Italia, fino a questo momento limitato alle regioni settentrionali, sull'economia del nostro paese sarà senza alcun dubbio molto importante. Ne è convinto
Massimiliano Maxia, Senior Fixed Income Product Specialist di
Allianz Global Investors, secondo cui, considerato che il
quarto trimestre del 2019 si era già chiuso con un segno negativo, è presumibile che questo avverrà anche per quanto riguarda il primo trimestre del 2020
"portando quindi il nostro paese tecnicamente in recessione, poiché avrà fatto registrare due trimestri con crescita negativa".
Pochi giorni fa, ad anticipare i possibili scenari era stato il
Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un’intervista a Bloomberg da Riad a margine dei lavori del G20. L’impatto del coronavirus sul
PIL dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2%, ha detto sottolineando che a livello globale se non si vedranno rapidamente gli effetti di una ripresa a V in seguito al Coronavirus allora sarà necessario agire in modo coordinato.
RISCHIO RIBASSO SUL PIL – Ecco, dunque, che sul P
IL avanza a grandi passi il fantasma del rischio ribasso. Le ultime previsioni del Governo dell’inverno scorso guardavano a un
+0,6% per il 2020 ma pochi giorni fa il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, aveva ammesso che, di fronte a un
“impatto significativo”, l’esecutivo potrebbe rivedere le stime al ribasso. Per il nostro Paese, dunque, anche quest'anno si prospetta ancora una
crescita dello
“zero virgola”.