(Teleborsa) - Il
più potente calcolatore industriale al mondo in grado di compiere
52 milioni di miliardi di operazioni matematiche in un secondo. È
HCP5, il
nuovo sistema di calcolo che Eni avvia oggi nel suo Green Data Center di Ferrera Erbognone (PV),
strumento fondamentale per accelerare la transizione del Gruppo verso le energie del futuro.
Il nuovo supercalcolatore
affianca il sistema precedente HPC4 triplicandone la potenza di calcolo da 18 a 52 PetaFlop/s, vale a dire 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche in un secondo, portando a
70 PetaFlop/s la capacità di calcolo totale, ed
è anche più "green" visto che necessita del 48% in meno di energia. HPC5 non è solo l'infrastruttura di supercalcolo industriale più potente al mondo: è soprattutto lo
strumento chiave per la transizione del Gruppo verso le energie del futuro, migliorando l'analisi dei dati sia per la ricerca e lo sfruttamento di Oil&Gas sia per le nuove fonti energetiche non fossili.
Imaging sismico, cioè la ricostruzione in 3d del sottosuolo marino per l'estrazione di Oil and Gas, ma anche lo
sfruttamento del moto ondoso, la ricerca sul
solare avanzato - come lo sviluppo di pannelli solari di ultima generazione che usano polimeri al posto del silicio - e infine la
fusione a sconfinamento magnetico, l'uso cioè dell'idrogeno per la produzione di energia elettrica completamente green.
Sono tutte operazioni possibili grazie a HPC5 che
utilizza i big data e i sistemi di Intelligenza Artificiale in modo da rendere "
visibile ciò che è invisibile: il sottosuolo e il futuro", come ha spiegato nel corso della presentazione
Andrea Descalzi, ad di Eni.
"
In un oceano di incertezze come è quello attuale dobbiamo costruire dentro di noi le nostre certezze", ha aggiunto Descalzi ricordando come negli ultimi sei anni di difficoltà del settore energetico, il Gruppo abbia "aumentato esponenzialmente gli investimenti in ricerca, i ricercatori e i progetti di ricerca applicativa",
portando a soli 3 anni il time to market.
"Il
nostro piano prevede di arrivare a zero emissioni di C02 nella produzione di petrolio e gas entro il 2030 ed è un obiettivo molto sfidante", ha dichiarato la
presidente Eni Emma Marcegaglia.
"Siamo molto orgogliosi di poter dare soluzioni a due dei problemi più importanti di oggi: la
riduzione di emissioni di C02 e la possibilità di dare accesso all'energia a 1 miliardo di persone che oggi non ne ha", ha concluso Marcegaglia ricordando come l'investimento su HCP5, dell'ordine di decine di milioni di euro, è "fondamentale per una grande azienda come Eni e il suo futuro".