(Teleborsa) -
Colpo di scena per l'Ilva di Taranto: è stato disposto lo spegnimento dell'altoforno 2, contrariamente a quanto deciso dalla Procura ad inizio settimana.
Il giudice incaricato
Francesco Maccagnano, nella serata di ieri, martedì 10 dicembre, ha
rigettato la richiesta di proroga dei commissari straordinari dell'Ilva, in amministrazione straordinaria, per l'uso dell'altoforno 2, in attesa della realizzazione dei lavori di messa in sicurezza. Nelle motivazioni, si legge che il
tempo richiesto per la proroga (
14 mesi complessivi) risulta
"troppo ampio" e "tale da
comprimere eccessivamente l’interesse alla
salvaguardia dell’integrità psico-fisica dei lavoratori"
Una decisione che
ribalta quanto disposto dalla Procura pugliese, che ad inizio settimana aveva espresso
parere favorevole "con prescrizioni" alla proroga di un anno, per ottemperare alle prescrizioni di automazione del campo di colata, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte dell'operaio Alessandro Morricella. In sostanza, i
pm avevano acconsentito allo slittamento del termine per i lavori, in cambio dell’adozione, da parte di
ArcelorMittal di
nuove procedure operative che garantissero la sicurezza dei lavoratori.
A questo punto, il parere negativo del giudice Maccagnano, dinanzi al quale pende il processo per la morte dell'operaio, apre la strada al riavvio del cronoprogramma per lo
spegnimento di Afo2, che dovrebbe iniziare venerdì 13 dicembre, data in cui scadono formalmente i termini concessi dal Tribunale del Riesame per ottemperare alle prescrizioni.
I commissari di Ilva hanno ancora la possibilità di fare nuovamente ricorso al Tribunale del Riesame.