(Teleborsa) -
Si alzano molto i toni della polemica politica che ha investito il
Governo Conte nell'ultimo periodo a causa del processo di
revisione del MES (il Fondo salva-stati). Il Premier, puntuale nell'informativa alla Camera sulla riforma del MES, non ha misurato parole ed è partito con un
attacco frontale all'opposizione (Lega) che lo aveva a sua volta messo alla berlina.
"Sono qui per l'informativa sulle modifiche al MES, non solo perché doverosa dopo la richiesta, ma anche perché
ho sempre cercato di assicurare una interlocuzione chiara e trasparente con il Parlamento", ha esordito.
Poi ha
attaccato la Lega di Matteo Salvini, che aveva preteso questa informativa, affermando che
"sta dando prova di scarsa cultura delle regole e mancanza di rispetto per le istituzioni".
Conte ha
replicato anche all'accusa che il MES sarebbe stato già firmato la scorsa notte, affermando che si tratta di una
"falsa accusa" che "pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per
minare alle basi la credibilità delle istituzioni".
"Anche chi è all'opposizione ha compiti di responsabilità", ha affermato Conte.
"Né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei", ha chiarito Conte, ricordando che, a febbraio scorso, quando si parlò del MES in CdM, "nessuno dei ministri presenti, compresi quelli della Lega, ha mosso obiezioni sul punto e, in particolare, sulla relazione da presentare alle Camere".