(Teleborsa) -
"L'attuale business model delle banche è senza futuro. È inutile far crescere la dimensione se il tuo
business model è sbagliato, non può essere
redditizio. Le
banche si devono spostare verso la
fornitura di servizi e, soprattutto, devono darsi un altro obiettivo: poichè
sono al centro del processo di investimento quindi possono
orientare le direzioni, ce n'è una che è fondamentale, ossia quella della
sostenibilità ambientale con particolare riferimento al
cambiamento climatico che in Italia è già una drammatica realtà. Il
cambiamento climatico può essere qualcosa che
cambia l'equilibrio tra domanda e offerta.
Lo ha detto
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di
Intesa Sanpaolo, durante il suo intervento all'evento "
The Italian Banking Conference 2019" - appuntamento giunto ormai alla
Terza Edizione - organizzato congiuntamente da
The Ruling Companies e
Luiss Business School. Il Presidente di
Intesa Sanpaolo ha quindi ricordato che proprio "ieri abbiamo lanciato un
green bond, abbiamo offerto
750 milioni di euro e abbiamo avuto richieste
per 3 miliardi, questo dimostra che il
mercato crede che questo sia il
futuro".Interessante il passaggio sull'
ESM, al centro del dibattito in questo ore. "Credo che il
Meccanismo di Stabilità sia utile per la costruzione europea e per i partecipanti e
non vedo particolari minacce". Si tratta, ha aggiunto, "di una discussione che ha implicazioni tecniche e che ha dato spazio a posizioni politiche. Noi siamo operatori e quando si parla di
investimenti in titoli di Stato parliamo sempre di un buon investimento che continueremo a fare. Non pensiamo – ha proseguito – di rivedere la nostra politica di investimenti,
sono garanzia di liquidità".
Parlando dell'
Ilva, altro tema
"caldo", ha detto: "Noi speriamo e contiamo sul fatto che il
progetto vada avanti. Possiamo soltanto sostenerlo, i modi si vedranno quando il
progetto sarà presentato".
A conclusione, il Presidente di Intesa Sanpaolo ha puntato i riflettori su un altro tema centrale, soffermandosi sull
'equilibrio di genere negli
istituti bancari. "Le
donne in grado di ricoprire
ruoli apicali sono tante. Però quelle al
comando sono meno della metà. C'è un
disequilibrio che va
corretto".