(Teleborsa) - Dopo dieci
giorni incandescenti segnati da una
escalation di
eventi inaspettati che
hanno creato preoccupazione e allarmismo, nella giornata di ieri è arrivata anche la
mossa formale: i legali di ArcelorMittal hanno infatti depositato in tribunale
l’atto di recesso dal contratto di affitto dell’Ilva di Taranto con il quale l’azienda
franco-indiana prepara il
terreno per l’addio alle acciaierie pugliesi. L’atto di citazione è dunque sul tavolo del Presidente del Tribunale di Milano
Roberto Bichi che oggi, mercoledì 13 ottobre, assegnerà il procedimento a una delle
due sezioni specializzate in materia di imprese.
“La produzione si sta già fermando, con effetti irreversibili“, lanciano l’allarme i
sindacati che chiedono anche in una lettera che il confronto vada comunque avanti. Il Governo, intanto, risponde con un
ricorso d’urgenza dei commissari dell’
ex Ilva contro il recesso.
Cresce, intanto, il
pressing attorno al
Presidente del Consiglio Conte, tirato per la giacchetta da più parti e chiamato a gestire una grana dagli
effetti deflagranti che potrebbero investire il Governo, minandone un equilibrio già precario.
Di Maio ci tiene a sottolineare che “da parte
M5s c’è tutto il sostegno all’azione collegiale del Governo. In questi casi serve lucidità e grande senso di responsabilità”, ma la verità è che tra i Cinquestelle bisogna fare i conti con la
fronda barricadera, in particolare - ma non solo - dei parlamentari pugliesi, contro l’ipotesi di un nuovo “scudo” penale, rilanciata dal ministro
Stefano Patuanelli che propone una norma ad hoc con scadenza temporale e agganciata a un programma di decarbonizzazione.
Ad oggi, il patron del colosso dell’acciaio
Lakshimi Mitta non sembra intenzionato a fare dietrofront e a Palazzo Chigi si lavora senza sosta per evitare di restare col cerino in mano. Il Premier prepara
l’ultima trattativa in vista di un nuovo incontro che però non è ancora
convocato ma la richiesta a Conte di riportare i
Mittal al
tavolo è fortissima.(Foto: Per gentile concessione della Presidenza del Consiglio)