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POS, Confesercenti: costa 2 miliardi a PMI. Codacons lancia l'allarme rincari

Intesa Sanpaolo che riceverà il premio "Amico del consumatore 2019" si è detta disponibile a tagliare le commissioni

Economia
POS, Confesercenti: costa 2 miliardi a PMI. Codacons lancia l'allarme rincari
(Teleborsa) - L'obbligo di accettare carte di credito e bancomat costerà alle piccole imprese almeno 2 miliardi di euro in più di aggravi tra canoni, commissioni sulle transazioni e costi di installazione e gestione. Lo ha calcolato l'Ufficio economico Confesercenti in occasione dell'assemblea elettiva dell'Associazione, riunita a Roma.

"Se si vuole favorire la moneta elettronica nella manovra - obiettivo condiviso dalle imprese, visti gli oneri ed i rischi connessi alla gestione del contante - si deve dunque agire abbassando i costi di esercizio della moneta elettronica, per le imprese e per le famiglie". Anche perché - spiega Confesercenti - la stangata dell'obbligo di POS, imposta a suon di sanzioni in nome del contrasto all'evasione, potrebbe non avere effetti su questo fronte. Tra il 2012 ed il 2018 il numero di Pos attivi in Italia è cresciuto del 112%, arrivando a 3,1 milioni; e il volume delle transazioni con carte di debito e' aumentato del 57%, arrivando a 33 miliardi di euro, 12 in più rispetto al 2012. "Un boom che non ha trovato un riscontro proporzionale nel gettito derivante dalla lotta all'evasione".

Il Codacons condivide le preoccupazioni di Confesercenti circa le ripercussioni per le imprese derivanti dall'obbligo del POS, e lancia l’allarme rincari per i consumatori italiani legati alla misura introdotta in Manovra.

"Siamo favorevoli all'obbligo per esercenti di accettare i pagamenti con carta, ma è innegabile che tale misura comporterà costi ingenti che, inevitabilmente, saranno scaricati sui consumatori finali, attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Tra costi di installazione, gestione dei POS e commissioni interbancarie, ogni famiglia rischia di subire un aggravio di spesa pari a +77 euro annui, nel caso in cui i costi dei pagamenti elettronici saranno interamente trasferiti sui consumatori".

"Per tale motivo ribadiamo la richiesta al Governo di trattare con le banche per azzerare del tutto commissioni e costi sui micropagamenti al di sotto dei 30 euro, così da alleggerire i costi per le imprese ed evitare l'ennesima stangata per le tasche delle famiglie, che si tradurrà in una contrazione dei consumi come conseguenza dei rincari dei listini al dettaglio" - aggiunge Rienzi.

Già una prima banca, Intesa Sanpaolo, si è detta disponibile ad intervenire per tagliare le commissioni, e proprio per questo il prossimo 28 ottobre riceverà dal Codacons il premio “Amico del consumatore 2019”.
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