(Teleborsa) - Comunque vada a finire, il
divorzio tra Londra e Ue passerà alla storia per aver assunto, nel corso dei mesi, i
contorni di un vero e proprio psicodramma. Un copione, quello sulla
Brexit, che di ora in ora si arricchisce di colpi di scena. Il Governo d
i Boris Johnson perde pezzi e anche la
maggioranza assoluta numerica che lo sosteneva alla
Camera dei Comuni: l'ex sottosegretar
io Philip Lee è passato al gruppo di opposizione dei
Liberaldemocratici, abbandonando la coalizione Tory-Dup, la cui maggioranza si era ridotta nei mesi scorsi a un solo seggio. A dare l'annuncio la leader
LibDem, Jo Swinson. Il cambiamento non comporta l’automatica caduta del governo, salvo un voto di
sfiducia dell’aula. Intanto, oggi a
Londra sta per iniziare quello che è stato definito
"Uno scontro parlamentare storico". La Camera dei Comuni ha riaperto, per una settimana, prima della nuova chiusura imposta da
Boris Johnson fino al 14 ottobre e il partito laburista ha confermato che in data odierna presenterà in parlamento una mozione per impedire il
“no deal”, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza accordi, minacciata da Johnson in mancanza di concessioni da parte della
Ue sulla questione del confine irlandese.ll Premier non ne vuole sapere di arretrare e rilancia la sfida al
Parlamento britannico e ai Tory non allineati: un sì al tentativo di sottrarre il controllo del calendario al Governo per approvare una legge favorevole a un rinvio della Brexit equivarrebbe a
“un voto di sfiducia”, avverte Downing Street, mettendo sul tavolo
l’ipotesi di elezioni anticipate il 14 ottobre.