(Teleborsa) - Prima
l’accelerazione, poi di nuovo la
frenata: la
trattativa per la formazione del
Governo giallo-rosso somiglia fino ad ora a un
giro sulle montagne russe e, non sembra, al momento,
decollare. Superato lo
scoglio sul nome di Conte alla
Premiership, rispetto al quale i
Dem – non senza resistenze – alla fine hanno aperto, resta quello sul
Vicepremier, la
“casella” - rivendicata da
Luigi Di Maio - che rischia di far saltare
il banco. Dalla sua, intanto, il capo politico del MoVimento, annuncia in un lungo post su facebook che la nuova proposta di governo M5S-Pd sarà votata su
Rousseau: “Gli iscritti hanno e avranno sempre l’ultima parola”. Tradotto:
l’intera delicatissima operazione “Conte-bis” è condizionata
al via libera della piattaforma Rousseau. Una mossa che piace poco al Pd che lo considera
”solo un modo per prendere tempo” oltre che un
“grave sgarbo istituzionale” al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.Alla luce
dell’irrigidimento della trattativa tra
M5s e Pd per la formazione del nuovo Governo, potrebbe saltare il
tavolo sui contenuti in programma alle
8.30 di oggi, mercoledì 28 agosto, tra la delegazione dei capigruppo pentastellati e Dem. Condizionale d'obbligo, visto che
l'agenda politica di queste ore è in
continua evoluzione. Il
tempo a disposizione
sta per scadere e ci si continua a muovere
nel campo dell’incertezza. Oggi, intanto,
secondo e ultimo giorno di c
onsultazioni al Quirinale: si
parte all
e 10.00 con il Gruppo per le
Autonomie del Senato, poi sarà la volta di L
iberi e Uguali alla Camera e
Fratelli d’Italia. Nel pomeriggio, tocca ai
"big" sfilare -
con le idee chiare - davanti al
Capo dello Stato: dalle 16.00 spazio a
Partito Democratico, Forza Italia e Lega. Chiuderà il giro il
M5s alle 19.00.