(Teleborsa) -
Niente fumata bianca al termine del
vertice fiume di ieri sera a
Palazzo Chigi tra
Pd e M5s , iniziato poco dopo le 21 e terminato oltre la mezzanotte.
Non sono bastate, dunque,
quattro ore di confronto per
sciogliere i nodi e superare gli scogli sulla strada che dovrebbe portare alla formazione del
Governo giallo-rosso: "Siamo al lavoro,
ma c’è ancora molto da fare su contenuti e programmi. E non c’è ancora il via libera a Conte.
La strada è in salita, differenza di vedute sulla manovra". Fanno sapere fonti Dem.
Anche sponda Cinquestelle non si nascondono le
criticità: "E’ un momento
delicato e chiediamo responsabilità ma la
pazienza ha un limite. L’Italia non può aspettare, servono certezze. Il Pd ha parlato solo di ministeri, non di programmi". E ancora: "Aspettiamo la
posizione ufficiale del Pd sul
Conte bis. Non c’è chiarezza finora".
Salvini, intanto, evoca il
"ribaltone" e
confida nel Colle. Per ora, dunque, niente di fatto. Si continua a
trattare ad oltranza: un nuovo incontro, infatti,
è fissato per questa mattina alle 11. Le lancette sull’orologio corrono
veloci e non c’è più
molto tempo per cercare di trovare la quadra su
temi centrali, come programmi e manovra 2020, sui quali le
distanze tra i
due partiti non sembrano, al momento,
essersi accorciate.CONSULTAZIONI AL VIA, MATTARELLA CHIEDE GARANZIE - Nel pomeriggio di oggi
, martedì 27 agosto, intanto, al via il
secondo giro di consultazioni al Quirinale: si parte alle
16. Domani, mercoledì
28 agosto, toccherà ai "Big" varcare la soglia del portone del palazzo che fu dei Papi per
scrivere l'epilogo della
crisi d’agosto: il
Presidente della Repubblica Mattarella stavolta
chiederà certezze e garanzie. ALEA IACTA EST - La
strada, ormai, appare
segnata: se, al termine dei colloqui tra
M5S e Pd, non dovesse arrivare il
semaforo verde a un
Governo di legislatura, non resta da imboccare la via del
Governo di garanzia che accompagnerà il paese
al voto anticipato.