(Teleborsa) -
L'appuntamento con il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella è per domani,
martedì 27 agosto. Nel suo discorso al
Quirinale, il
Capo dello Stato è stato
chiaro: "La crisi va risolta in tempi brevi, servono
decisioni chiare, per il
bene del Paese". La trattativa tra il
M5s e Pd entra, dunque, nella sua
fase più calda alla ricerca di un
compromesso che potrebbe far decollare il
Governo giallo-rosso. La Lega, intanto, resta alla
finestra, pronta - in caso di colpi di scena dell'ultima ora - a
rientrare in gioco. M5S: CONTE UNICO NOME - La strada che porta all'
accordo, infatti, appare ancora
in salita e non priva di ostacoli. La partita sul
Premier si gioca attorno al nome di
Giuseppe Conte, paletto non negoziabile sponda pentastellata, grazie al quale il MoVimento conta di riuscire a far meglio
tollerare l’intesa con i
Dem. Il Segretario
Nicola Zingaretti, da un lato rimane
cauto chiedendo
discontinuità e rifiutando l’ipotesi di un
rimpastone ma dall'altro
assicura che si lavora ad una soluzione. LA "CONTROPARTITA" - Il
Pd, alla fine, potrebbe accettare di dare via libera ad un
Conte-bis, mettendo sul tavolo, come contropartita, la richiesta di più di un
ministro chiave. Non da scartare, tuttavia,
l’ipotesi che si arrivi ad un Premier "
terzo". RITORNO AL VOTO - Se poi, alla fine di una giornata annuncia che si annuncia al
cardiopalma, nonostante i
tentativi, non dovesse arrivare la
fumata bianca, la
strada del voto anticipato sembra
segnata. Il tempo stringe e il
Quirinale ha le idee
chiarissime: domani nuovo giro di
consultazioni, poi l'
incarico. Se il Governo di legislatura non sarà
"sbocciato", non resta da imboccare la via del
Governo di garanzia che accompagnerà il paese al
voto anticipato.