(Teleborsa) -
Due crisi a confronto: quella di
governo, per la quale il presidente Mattarella attende risposta per una via d’uscita entro sera, e quella di
Alitalia, che in realtà è ben più chiara in termini assoluti.
Fattore comune i prevedibili contraltari, di diversa natura ma di sicuro impatto sugli assetti.
Ecco perché non sorprende la
decisione, assunta dai commissari straordinari di Alitalia, di convocare i sindacati per fare il punto della situazione e confrontarsi sulle ipotesi del piano che la cordata guidata da FS dovrebbe mettere a punto. L’incontro è fissato
per mercoledì 28 agosto, data entro cui le trattative di governo dovrebbero essere arrivate a una svolta, ma che non regalerà altri interlocutori al di fuori della triade dei commissari che stanno guidando la lunga fase di transizione fino alla definizione della Newco.
Il 15 settembre è il termine ultimo per la presentazione dell'offerta vincolante e del piano industriale da parte della cordata composta da Fs, Delta, Atlantia e Mef. I giorni di fine agosto sono anche quelli dedicati agli incontri con il partner industriale Delta Air Lines negli Stati Uniti.
L’incontro tra commissari Alitalia e sindacati servirà a preparare il terreno per il futuro confronto, giacché appare certo che la compagnia aerea statunitense, al di là della riorganizzazione e ridimensionamento della flotta, chiederà anche la riduzione dell’organico. In termini più contenuti rispetto a quanto avrebbe prospettato
Lufthansa, ma pur sempre incidente sull'occupazione.
I sindacati, una volta preso atto delle proposte che potranno scaturire dal piano industriale, agiranno per la
salvaguardia dei posti di lavoro, chiedendo un riassorbimento e una ricollocazione a livello statale e pubblico. Ma solo quando potranno avere di fronte un interlocutore di governo, politico o tecnico è tutto da vedere.