(Teleborsa) -
Mediaset ha depositato un esposto alla Consob contro Vivendi, che viene accusata di azioni volte a
"deprimere il corso di borsa del titolo Mediaset". La segnalazione a Consob è stata trasmessa anche a
Agcom ai fini del monitoraggio di tale autorità sui comportamenti di Vivendi.
Lo ha annunciato la società di Cologno Monzese, sottolineando che "come già accaduto nel luglio scorso, non appena il
titolo Mediaset ha toccato la soglia dei 3 euro per azione, discostandosi così in modo apprezzabile dal valore di recesso,
Vivendi ha fatto filtrare notizie non confermate con l’evidente intento di
screditare tanto il merito dell’operazione di
fusione transfrontaliera deliberata dai Consigli di Amministrazione di
Mediaset e Mediaset Espana lo scorso 7 giugno, quanto la possibilità di realizzarla".
"Si tratta di un
comportamento illecito - denuncia l'azienda - che danneggia Mediaset, Mediaset España e i loro azionisti, che si trovano a fronteggiare un andamento del titolo fortemente condizionato da
rumors indotti ad arte".
"Esempio lampante - spiega una nota - è l’indiscrezione riportata martedì 20 agosto dall’agenzia Bloomberg: “Mediaset SpA shareholder Vivendi SA plans to vote against the Italian TV company’s proposal to merge with its Spanish affiliate, according to people familiar with the matter, in a potential setback for the broadcaster’s ambition to create a European alliance” ripresa anche dal sito Dagospia, secondo cui “Vivendi parte al contrattacco su Mediaset. Proverà in tutti i modi a bloccare la fusione tra Mediaset Italia e Mediaset Spagna con spostamento della sede in Olanda, sia con azioni legali, sia in assemblea, sia convincendo i fondi ad esercitare il recesso – l’operazione è penalizzante per tutti gli altri azionisti che non siano Fininvest". Entrambe le
"notizie" sono rimaste senza commento o smentita da parte di Vivendi.
Nell’esposto, oltre a denunciare questo illecito,
si auspica che Vivendi venga invitata ufficialmente ad assumere una
posizione pubblica e inequivoca in merito alle sue reali intenzioni
rispetto all’operazione di aggregazione, che sarà votata all'assemblea del prossimo 4 settembre.