(Teleborsa) - Nella
funambolica crisi di agosto della
politica italiana, tante
incognite ed ipotesi. Nessuna
certezza. Tranne una. Ci sarà il
pienone nell'Aula di Palazzo Madama nel pomeriggio di domani, martedì
20 agosto quando il Premier Conte alle
15 si presenterà in Senato per rendere le sue
comunicazioni, al termine delle quali si capirà con maggior
chiarezza da che parte
soffia il vento. La frattura tra
Lega e Cinquestelle sembra ormai
netta e a quanto pare apparentemente
insanabile. Diversi gli scenari ancora possibili: primo dei quali la rottura definitiva dell'asse di
Governo e un ritorno al voto, anche se il Presidente Mattarella, prima di giungere allo scioglimento delle Camere, dovrà verificare tutti i possibili tentativi di formare anche maggioranze diverse per il Governo del Paese. E alcuni indizi portano, infatti, anche all'ipotesi di un nuovo esecutivo targato
M5s-Pd (la maggioranza ci sarebbe anche nei numeri), oppure - con un
colpo di scena dell'ultimo minuto da non scartare a priori -quella di una
ricucitura e un nuovo accordo tra Lega e M5s, che allo stato attuale resta comunque
la possibilità più remota. Qualora il Capo del Governo Giuseppe Conte decidesse di
rimettere il mandato, entrerebbe così in gioco la
figura di garanzia assoluta che sino ad ora è rimasta in
silenzio a guardare dalla finestra l'evoluzione degli eventi: il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella, pronto a verificare, con
l'avvio delle consultazioni, se esiste appunto un'altra
maggioranza che possa sorreggere un esecutivo o, solo in caso contrario
, provvedere allo scioglimento delle Camere. Che potrebbe arrivare - con decreto del Presidente della Repubblica - intorno al
26 o 27 di agosto. Ma non è detto.
Sul calendario dei politici è già segnata, rigorosamente in rosso, la data del
27 ottobre per quella consultazione elettorale fortemente voluta e invocata dal leader leghista Matteo Salvini. Ma che non è affatto detto che sarà rispettata.