(Teleborsa) - Importante incontro fra i
sindacati della scuola, convocati lunedì 8 luglio per una riunione riguardante il
rinnovo del contratto dei capi d'istituto. A distanza di quasi un anno e mezzo dalla sottoscrizione contrattuale di docenti e personale
ATA, i sindacati dei presidi sono stati convocati per la firma
definitiva.
Le cifre stanziate, tuttavia, risultano largamente insufficienti: il sindacato
UDIR conferma l'intenzione, già annunciata, di ricorrere al giudice per opporsi alla
sottoscrizione di un contratto di categoria ingiusto ed economicamente inadeguato con l'obiettivo di far riconoscere degli aumenti ai dirigenti scolastici tali da collocarli in linea con i compensi percepiti da altri dirigenti dello Stato. L'aumento, secondo la rivista Orizzonte Scuola, corrisponde a
154,9 euro lordi al mese, circa
100 netti, per l’equiparazione della parte fissa, a cui si aggiunge l’aumento di
440 euro provenienti dalla Legge di bilancio riguardanti le risorse fisse, per cui l’aumento dal 2020 sarà di
540 euro al mese.
Sulla questione è intervenuto il presidente UDIR, Marcello
Pacifico, che dichiara: "Oggi un dirigente scolastico è a capo di moltissimi dipendenti, tra docenti e ATA, e deve gestire migliaia di alunni, con le rispettive famiglie. Inoltre, le responsabilità penali sul fronte della sicurezza si sono
allargate a macchia d’olio, per non parlare delle competenze moltiplicate, e gli aumenti che si vanno a sottoscrivere, dopo un lunghissimo periodo di vacanza contrattuale, corrispondono a degli ‘spiccioli’, che non tengono conto di tante indennità né della perequazione esterna". "La verità - conclude Pacifico - è che ai dirigenti scolastici italiani devono essere assegnati
ventimila euro in più all'anno se si vuole davvero parlare di
equiparazione agli altri dirigenti dello Stato".