(Teleborsa) -
La BCE è pronta a fare il suo per aiutare l'eurozona ed evitare il peggio.
Mario Draghi rilancia il ruolo chiave della Banca Centrale Europea nel suo intervento al simposio delle banche centrali a Sintra in Portogallo.
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In assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un'inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo", ha dichiarato Draghi che ricorda come "ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare eventuali effetti collaterali continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione. Il programma di
acquisto di asset ha ancora uno spazio considerevole", ha aggiunto in riferimento al
quantitative easing.
Draghi ha sottolineato che "
lo scenario dei rischi rimane negativo, e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una
debolezza persistente. Non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti". Tutto ciò e il continuo "trascinarsi dei rischi ha pesato sull'export, specie sull'industria manifatturiera".
Da qui la necessità, se necessario, di intervenire per evitare il peggio.
"Se la crisi ci ha insegnato qualcosa, è che noi useremo tutta la flessibilità disponibile entro il nostro mandato per rispettare il nostro mandato e lo faremo ancora in futuro per rispondere a qualsiasi sfida all'obiettivo di stabilità dei prezzi", ha continuato Draghi.
"Rimaniamo in grado di
migliorare la nostra forward guidance adeguando il suo orientamento e le sue condizioni per tenere conto delle variazioni nel percorso di aggiustamento dell'inflazione", ha aggiunto considerando che la flessibilità "vale per tutti gli strumenti della nostra politica monetaria".
Draghi ha poi
richiamato la politica alle sue responsabilità, in particolare nello stimolare l'economia quando è debole e non lasciando il compito alla sola BCE. "La politica di bilancio deve giocare il suo ruolo. Nell'ultimo decennio l'aggiustamento macroeconomico è toccato sproporzionatamente alla politica monetaria.
Abbiamo persino visto casi in cui la politica fiscale è stata pro-ciclica andando in direzione contraria allo stimolo monetario", ha ricordato il presidente della BCE.
Draghi ha infine sottolineato che "
creare spazio fiscale aumentando l'output potenziale attraverso riforme e investimenti pubblici e rispettando il quadro fiscale europeo aiuterà a preservare la fiducia degli investitori nei paesi con un alto debito pubblico, bassa crescita e uno spazio fiscale limitato".