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Scuola, accordo su precariato inutile se non si riaprono le GaE

"Certamente i concorsi non bastano: verranno chiamati sempre dei supplenti, lo stesso. Ecco il paradosso tutto italiano: migliaia di cattedre andate deserte, come è accaduto l'estate scorsa, e migliaia di supplenti che rimangono precari", ha dichiarato Pacifico, presidente del sindacato Anief

Economia, Scuola, Welfare
Scuola, accordo su precariato inutile se non si riaprono le GaE
(Teleborsa) - Stamani, nel corso della trasmissione radiofonica Radio 1 “Tutti in classe”, il presidente del giovane sindacato Anief, Marcello Pacifico, è intervenuto su stipendi e Graduatorie a Esaurimento (GaE).

"Siccome lo Stato italiano chiama ogni anno più di 100mila supplenti per insegnare ai nostri ragazzi, bisogna adeguare l'organico di fatto a quello di diritto. È necessario far in modo che ogni volta che si chiama un supplente, e per più di un anno, il posto che ricopre sia dato in ruolo. Il Miur purtroppo continua a ignorare questa necessità, anche per questioni economiche, poiché, come è noto, un insegnate precario costa meno di uno di ruolo".

"Certamente i concorsi non bastano: verranno chiamati sempre dei supplenti, lo stesso. Ecco il paradosso tutto italiano: migliaia di cattedre andate deserte, come è accaduto l'estate scorsa, e migliaia di supplenti che rimangono precari", ha dichiarato il presidente Pacifico che ha parlato poi di stipendi. Tornando sull'intesa del 24 aprile che hanno sottoscritto i sindacati maggiori a Palazzo Chigi, Pacifico ricorda che i compensi di docenti e personale Ata sono collocati in media tra il 30% e il 50% in meno rispetto agli altri Paesi dell’Ue. "Se il Governo ci convoca, come dovrebbe fare da tempo visto che è passato ormai oltre un anno dalle ultime elezioni Rsu che ci hanno fatto diventare rappresentativi, gli spiegheremo come reperirle".

Il Documento di Economia e Finanza in discussione in Parlamento dice che sono previsti risparmi fino al 2045: in ogni caso, "questo accordo mira soltanto a recuperare per gli stipendi i mille euro persi negli ultimi otto anni, che infatti sono scesi in media da 29 mila euro a 28 mila euro. Anche se si recuperassero quei soldi, non ci si rende forse conto che nel frattempo l'inflazione è salita di 14 punti percentuali. Ecco perché gli insegnanti avrebbero diritto ad almeno 200 euro in più. E questo, sia ben chiaro, non vuole dire ancora allineare gli stipendi allo standard europeo, il quale rimane avanti di ben 8 mila euro".

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