(Teleborsa) -
L'economia dello Spazio è un sentimento che va disseminato nella galassia delle imprese, in particolare piccole e medie, che, insieme alle start-up innovative, posseggono le potenzialità per sviluppare soluzioni avanzate per le attività di esplorazione fuori dalla Terra e che a loro volta si prestano a ricadute tecnologiche con conseguente ritorno dell’investimento in ricerca.
Ciò diventa tanto più vero se si guarda ai programmi internazionali verso Luna e Marte. Concetto, questo, emerso nel corso della conferenza "
Mars To Earth", che si è svolta l'11 e 12 aprile in
Regione Lombardia a Milano, dove sono confluiti alcuni dei principali attori del futuro.
Agricoltura spaziale, per consentire coltivazioni in situ nelle basi da installare sul Pianeta Rosso,controllo automatico dei sistemi robotici di ausilio agli equipaggi impegnati nelle missioni su corpi celesti vicini, realtà virtuale da impiegare dalla fase di addestramento a quello di adattamento gravitazionale e psicologico durante il viaggio interplanetario e la permanenza per periodi più o meno lunghi su Luna e Marte. Elementi che concorrono a pianificare i programmi esplorativi e generano da subito forme di utilizzazione nella società civile e industriale.
Un futuro prossimo testimoniato da
Anilkumar Dave,
responsabile Unità innovazione e trasferimento tecnologico dell’Agenzia Spaziale Italiana, già proiettato verso il concetto di Space Economy 2.0, e
David Avino, ceo di Argotec, azienda aerospaziale torinese che ha supportato le missioni degli astronauti
Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti e in generale le attività di volo umano dell'
Agenzia Spaziale Europea, ed è arrivata a realizzare, tra le altre cose, sistemi termici per lo spazio in grado di garantire un ritorno immediato per usi terrestri.