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Torino, 30 mila in piazza per il "Si" alla TAV

Corrado Alberto (Api): "L'infrastruttura Alta Velocità serve a tutti, non solo a Torino ma all'Italia. La presenza qui di centinaia di sindaci lo testimonia

Economia, Trasporti
Torino, 30 mila in piazza per il "Si" alla TAV
(Teleborsa) - E' il mondo che cambia ad Alta Velocità, sveglia", è questo il primo dei sei punti di un volantino distribuito a Torino in piazza Castello dagli organizzatori della manifestazione a favore della realizzazione della tanto contestata nuova linea ferroviaria Italia-Francia progettata per collegare più velocemente Torino-Lione. Presenti i Sindaci di cento Comuni, piccoli e grandi, che, contravvenendo ad ogni regola, si sono presentati con indosso la propria fascia tricolore. "O siamo qui come Sindaci o non ci siamo", ha detto, come altri, un primo cittadino di un piccolo centro del veneto, "e tutti i nostri abitanti sono solidali con il Piemonte per sostenere con forza questa iniziativa". E con lo stesso tenore si sono espressi molti altri.

E così, due mesi dopo la prima manifestazione, Torino, nella stessa piazza, è stata protagonista di un secondo sentito flash mob pro TAV che ha visto presenti anche esponenti della Lega, di quella stessa colazione che forma il Governo e che vede gli "alleati" del Movimento 5 Stelle fervidi oppositori di quello che ovunque è visto, a esser buoni, come un assurdo stop al progresso e all'economia di un mondo sempre più globale e veloce. Come se tra la seconda metà del '800 e l'inizio del '900, con imperdonabile miopia, si fosse deciso di non fare, o quel che è peggio di "stoppare", lo scavo delle gallerie ferroviarie del Frejus e del Sempione.

In piazza, e non poteva non esserci, anche il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, quello della Liguria, Giovanni Toti, il candidato alla segreteria del PD, Maurizio Martina, parlamentari di Forza Italia, tra cui Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini. Con il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che ha detto: “Sapevamo dal primo giorno che era motivo di dissenso. Non c’è contraddizione nella nostra presenza in piazza oggi. Sapevamo dal primo giorno che TAV era un tema divisivo. Ma un conto è ridiscutere il progetto, tagliare sprechi. Un altro è cancellare il progetto. Abbiamo trovato la sintesi su tanti argomenti, lo troveremo anche su questo".

E il vicepremier e leader leghista Matteo Salvini, ribadisce: "Se non c'è una sintesi all'interno del Governo, decideranno gli italiani. Nel contratto di Governo ci sono i referendum propositivi, quindi se Tav non c'è un accordo politico la parola passa agli italiani".

Il presidente dell'Api (Associazione Piccole Imprese) Corrado Alberto ha dichiarato: "Anche oggi abbiamo avuto la dimostrazione che la Tav è chiesta non dalle consorterie di potere ma dalla gente che lavora e che produce. La Tav serve a tutti, non solo a Torino ma all'Italia. La presenza qui di centinaia di sindaci lo testimonia. Da parte nostra continueremo a lottare non solo per la Tav ma per un progetto di sviluppo fatto di investimenti per un futuro di crescita sociale ed economica".

E ai manifestanti di piazza Castello, la replica di Giorgio Bertola, del candidato M5s alla presidenza del Piemonte: "Non si possono fare i conti senza l'oste, che in questo caso sono i dati dell'analisi costi–benefici. Non si possono prendere decisioni importanti sulla base di opinioni o umori pre elettorali, bensì sulle analisi condotte dagli esperti".




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