(Teleborsa) -
Il Ministro Infrastrutture e Trasporti Toninelli aveva dato l'autorizzazione allo sbarco nel porto di Catania, ma il titolare dell'Interno dice NO. Almeno fino a quando per i 177 naufraghi a bordo non verrà trovata una soluzione a livello europeo. Quindi per il momento dalla "Diciotti" non scenderà nessuno. Immediata e secca, dopo l'annuncio dello sbarco, la precisazione del Viminale:
"Il Ministro Salvini non ha dato né darà alcuna autorizzazione allo sbarco dei migranti sulla nave Diciotti, finchè non avrà certezza che i 177 andranno altrove". Altrimenti saranno riportati in Libia.
La nave del Corpo della Guardia Costiera della Marina Militare
già da diverse ore ha superato il porto di Pozzallo, dove sembrava diretta in mattinata questa dopo ormai cinque giorni di attesa nel tratto di Mediterraneo tra Malta e Lampedusa. E per non prolungare la permanenza a bordo dei migranti con tutte le difficoltà che ciò comporta anche per l'equipaggio,
il comandante aveva ricevuto ordine di avvicinarsi e poi anche l'indicazione del porto di attracco, Catania.
Lo stesso
Salvini, sempre in mattinata,
aveva lasciato intendere che la soluzione fosse vicina per l'intervento del Ministro degli Esteri Moavero in quanto l'Europa stava per dare il "via libera" alla ripartizione tra più Paesi del gruppo di migranti raccolti giorni fa nel mare di Malta e rifiutati dalle autorità di La Valletta.
Ma non essendo giunto ancora "nessun disco verde" dalla Ue, il Ministero dell'Interno ha riaffermato la volontà del suo Ministro.
Nel frattempo,
il Procuratore Capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha aperto un'inchiesta sulla "vicenda Diciotti". Il magistrato ha delegato la Squadra mobile e la Capitaneria della città del sud della Sicilia di condurre indagini sul barcone dei migranti e sulla situazione a bordo della nostra nave militare.
Mentre continuano a giungere
al Capo dello Stato e al Premier Conte appelli perché intervengano per favorire lo sbarco dei migranti.