(Teleborsa) - Il buongiorno si vede dal mattino:
lo Spesometro è di nuovo in tilt dopo le
sospensioni del servizio registrate nei giorni scorsi e la
ripresa a singhiozzo del sistema gestito dalla Sogei. Frattanto, i
professionisti (CAF e commercialisti) continuano a chiedere a gran voce una proroga della scadenza
del 5 ottobre per per l'invio dei dati di fatture emesse e ricevute dalle imprese.
In particolare le categorie interessate
continuano a chiedere una proroga più ampia di quella riconosciuta sinora, almeno fino a quando il sistema non sarà completamente funzionante. Una risposta a queste richieste è giunta dal viceministro dell'Economia,
Luigi Casero, che ha definito
"grave" il blocco del sistema rilevato nei giorni scorsi e promesso che dal momento in cui il sistema tornerà a funzionare correttamente
sarà concesso un congruo numero di giorni per l'invio dei dati.
"E’ impensabile che il caos del nuovo Spesometro si risolva semplicemente concedendo 7 giorni (5 giorni lavorativi) in più per l’adempimento, così come non è credibile da parte dell’Amministrazione Finanziaria il tentativo di minimizzare la portata dei problemi che hanno determinato la sospensione del servizio della piattaforma web
Fatture e Corrispettivi"., affermano congiuntamento le varie associazioni di commercialisti, aggiungendo che
"l’aspetto più grave è che la vulnerabilità del sistema sul fronte della privacy non è stata risolta".
"Se per l’anomalia riguardante la
ricerca per ID delle ricevute di trasmissione, la situazione è rimasta immutata, per quanto riguarda il
problema del codice fiscale, è stato inserito un alert che informa l’utente sul rispetto della normativa sulla privacy e sulle responsabilità connesse agli eventuali abusi che possono essere rilevati", sottolineano i professionisti, affermando che "dal messaggio di avviso è legittimo supporre che la possibilità di accessi indebiti non sia stata tecnicamente bloccata".
Ma cosa è lo Spesometro?E' uno strumento, istituito nel 2010 per
l'accertamento fiscale e per il contrasto
all'evasione, che obbliga i titolari di partite IVA (imprese e professionisti) a
comunicare tutte le fatture emesse e ricevute. Se inizialmente era previsto solo oltre date soglie (3.600 euro con emissione di scontrino o ricevuta e 3.000 euro con emissione di fattura), in seguito è stato progressivamente esteso il suo campo di applicazione.
La
Legge di Bilancio 2017, in particolare, ha disposto
a partire dal 2018 l'invio trimestrale di tutte le fatture in forma analitica, indicando i dati dei soggetti intestatari della fattura, il numero e la data della stessa, la base imponibile, l’aliquota IVA applicata e il tipo di operazione rilevante ai fini IVA.
Per quest'anno di transizione (2017) erano previste
due scadenze semestrali il 25 luglio 2017 ed il 28 febbraio 2018, ma la prima scadenza è stata rinviata più volte per problemi tecnici.