(Teleborsa) - C’è aria di bufera tra il
MISE e Telecom Italia. Il Ministro dello Sviluppo economico,
Carlo Calenda, ritiene inaccettabili le affermazioni fatte dall'Amministratore delegato di
Telecom Italia Flavio Cattaneo, durante un'audizione parlamentare sulle gare di Infratel per la realizzazione della rete pubblica per le aree a fallimento di mercato.
"Le affermazioni rese ieri, 28 giugno, dall'A.D. di TIM sono gravi ed inaccettabili tanto più in quanto rese in una sede istituzionale", scrive il ministro in una nota. La querelle è nata dopo che
Cattaneo intervenendo in audizione davanti della
Commissione Trasporti in merito ai problemi avuti dal gruppo nella partecipazione alle gare di
Infratel e ha difeso il proprio diritto di investire in quelle aree.
"I bandi Infratel, a cui peraltro TIM ha partecipato insieme ad altri operatori, sono stati strutturati nel pieno rispetto delle regole nazionali ed europee", ha sottolineato
Calenda, che ha aggiunto: "Sono certo che la società tornerà immediatamente a utilizzare, nei rapporti con il governo, un linguaggio consono".
Pronta la risposta dell'azienda. Secondo alcuni rumors, fonti del gruppo di telecomunicazioni, in serata avrebbero precisato che
Cattaneo voleva dire che le specifiche "richieste dai bandi Infratel non erano in linea con la tecnologia
Fiber-To-The-Cabinet (FTTC) prevalentemente utilizzata da TIM quanto piuttosto, avendo introdotto requisiti in termini di upload, con quella
Fiber-To-The-Home (
FTTH)".
Nella stessa audizione
Cattaneo ha specificato che Telecom è pronta a investire in Italia 11,5 miliardi di euro. A tanto ammonta il totale degli investimenti che Telecom Italia effettuerà nei prossimi tre anni in Italia. Cattaneo aveva già affrontato il tema di realizzazione della rete della banda larga e ultra larga la scorsa settimana parlando davanti alle commissioni Lavori pubblici e Industria del Senato, dove aveva ha spiegato "
di essere assolutamente nel rispetto delle regole".
Il Numero uno di TIM ha parlato anche dell'andamento della maggiore tlc italiana, in particolare la crescita sostanziosa dei clienti finali che sarà svelata dai numeri della prossima trimestrale.