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Alitalia: dopo il NO Gubitosi avvia procedura nomina Commissario. Assemblea dei soci il 27

Per il momento voli regolari. Nessuno però intende accettare la fine di una compagnia da 30 milioni di passeggeri annui con 130 aerei e circa 12 mila dipendenti.

Economia, Trasporti, Welfare
Alitalia: dopo il NO Gubitosi avvia procedura nomina Commissario. Assemblea dei soci il 27
(Teleborsa) - "Data l'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione", il Consiglio di Amministrazione di Alitalia ha deciso di avviare "le procedure previste dalla legge e ha convocato un'assemblea dei soci per il 27 aprile (il 2 maggio in seconda convocazione) al fine di deliberare sulle stesse", ha diffuso il Cda della compagnia attraverso una nota nel primo pomeriggio. Più tardi, il Presidente esecutivo "in pectore" Luigi Gubitosi, "legalmente" quale Presidente figura ancora Luca Cordero di Montezemolo, ha poi confermato ufficialmente l'avvio della procedura per la nomina di un Commissario comunicandolo ad Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) che lascerà comunque ad Alitalia la Licenza di Esercizio di Trasporto Aereo provvisoria per qualche tempo. Dopodiché, sussistendone i requisiti, la Licenza dovrà essere confermata mese dopo mese. La nota del CdA aveva precisato che comunque "non ci saranno per ora conseguenze sull'operativo dei voli".

Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia spiega ancora la nota "ha preso atto con rammarico della decisione dei propri dipendenti di non approvare il verbale di confronto firmato il 14 aprile tra l'azienda e le rappresentanze sindacali. L'approvazione del verbale avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della Compagnia".

All'indomani della risposta dei dipendenti che hanno bocciato il piano industriale e il preaccordo faticosamente raggiunto tra Alitalia, il Governo e i sindacati, sembra che tutto sia stato inutile per salvare la compagnia aerea. Le ipotesi sul tavolo "previste dalla legge", come si legge nella nota, potrebbero essere il commissariamento e la successiva liquidazione dell'azienda. Una situazione difficile per la ex compagnia di bandiera che ancora una volta nella sua storia si avvia a grandi passi verso la liquidazione. Questi, comunque, i dati definitivi del referendum: aventi diritto 11.646, voti totali 10.173, a favore dell'accordo (SI) 3.206, contrari (NO) 6.816, schede bianche 17 e nulle 134. I NO sono stati il 67% dei voti.

Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha di nuovo escluso seccamente qualsiasi ipotesi di nazionalizzazione di Alitalia
, lasciando invece intendere come "realistico il tema degli ammortizzatori", mentre il collega dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha precisato che la compagnia potrà beneficiare di un "prestito ponte" per sei mesi e poi o vendita o fallimento.

I tre principali azionisti, il vettore emiratino Etihad (giunto nell'estate 2014), Unicredit e Intesa Sanpaolo non sono riusciti a tirare fuori dalle secche Alitalia, che dal 2009 (anno della sua privatizzazione) non ha mai chiuso un bilancio in utile ne' tanto meno in pareggio.

I soci avevano condizionato il loro intervento, che prevedeva, come si è detto, un'iniezione di circa 2 miliardi di euro, all'accordo con il sindacato, che è però stato bocciato dai lavoratori.

Un piano "b" non era previsto, come più volte ribadito dal Governo, che aveva escluso la strada della nazionalizzazione. Anche se resta difficile credere che non siano state prese in considerazione "strade diverse", per quanto tortuose e ricche di insidie. Nessuno intende accettare la fine di Alitalia, compagnia da 30 milioni di passeggeri annui con 130 aerei e circa 12 mila dipendenti. La soluzione, magari a rilento e tra momenti di paura e angoscia, arriverà.

Già si prospettano alcune ipotesi: potrebbe esserci una possibilità di aiuto di stato concessi dall'Europa, a "determinate condizioni", come intervento "una tantum", visto che in sostanza sono passati dieci anni dagli ultimi aiuti che l'Ue ha concesso alla ex compagna di bandiera.

La tedesca Lufthansa potrebbe acquistare il 49% che Etihad detiene in Alitalia. Già in un recente passato sarebbero state avviate discrete trattative tra arabi e tedeschi. Ma le posizioni sarebbero molto distanti, in quanto Lufthansa sarebbe disponibile ad un acquisto "scontato", visto la situazione critica di Alitalia.

Intanto, visto gli ultimi sviluppi della situazione, il previsto incontro del 26 aprile convocato al MISE tra Governo, azienda e sindacati è stato rinviato a dopo l'assemblea dei soci di Alitalia..





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