(Teleborsa) - E' corsa contro il tempo per
salvare in extremis Alitalia. Mancano poche ore ormai
per trovare un accordo sulla situazione di emergenza che sta vivendo la compagnia aerea. Ma anche se tutto non andrà rapidamente per il verso giusto, come del resto probabile, non saranno certamente le "ultime ore di Pompei", perché tutto sommato il Vesuvio non ha ancora cominciato a emettere le fatali colate di lava e i lapilli e la cenere non seppelliranno ancora il salvabile.
Le
posizioni tra azienda e sindacati restano distanti e i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto l'intervento del Governo per tentare la mediazione e salvare la trattativa.
In serata, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo
Calenda, quello ai Trasporti e Infrastrutture, Graziano
Delrio e non escluso anche quello del Lavoro Giuliano
Poletti,
incontreranno i vertici dell'ex compagnia di bandiera per cercare di non far saltare il tavolo a un giorno dal termine di scadenza del confronto.
Successivamente i ministri si confronteranno con i
segretari generali dei sindacati di categoria: Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
Ma
bisogna far presto perché il tempo scorre in fretta.
Alitalia rischia di rimanere a terra e con le casse vuote.
I confronti si sono susseguiti nei giorni scorsi con sedute non-stop, ma che non hanno portato ad alcuna intesa. Ieri sera c'è stato un incontro tra i ministri Calenda e Poletti con il Presidente designato dell'Alitalia, Luigi Gubitosi per fare il punto della
situazione che non è migliorata alla ripresa dei lavori questa mattina. Ormai tra i sindacati e la compagnia aerea è braccio di ferro soprattutto sulle questioni della produttività e flessibilità.
Gubitosi ha richiamato tutti al senso di responsabilità. "Spero che si raggiunga una soluzione per domani. Spero che prevalga la responsabilità, perché il tempo sta scadendo".