(Teleborsa) -
Banca popolare di Vicenza chiude il 2016 con una maxi-perdita di 1,9 miliardi ampliando il rosso di 1,4 miliardi dello scorso anno. Lo ha comunicato l'istituto di credito che spiega come sul risultato negativo abbiano influito 1,078 miliardi di "accantonamenti e rettifiche".
Nel comunicato che accompagna i conti, la banca spiega che all'
offerta di transazione rivolta agli azionisti che si chiusa ieri "rivolta a larga parte della base sociale della banca (circa 94mila azionisti) e avviata il 10 gennaio 2017 hanno aderito "66.712 azionisti (pari al 71,9% del totale), portatori del 68,7% delle azioni comprese nel perimetro dell'offerta.
Al netto delle posizioni irrintracciabili e di quelle già oggetto di specifica analisi, la percentuale degli azionisti aderenti è pari al 72,9%, corrispondenti al 70,3% delle azioni BPVI rientranti nel perimetro dell'offerta di transazione".
Dunque la banca non ha centrato l'obiettivo di adesioni dell'80% prevista nel regolamento dell'offerta. Nel Consiglio di amministrazione che si è tenuto ieri, l
a banca ha chiesto alla BCE di autorizzare l'ingresso dello Stato nel capitale.
Il Board ha anche definito l'atto di citazione per l'azione di responsabilità nei confronti degli ex componenti della direzione generale del consigli di amministrazione e del collegio sindacale. Atto che verrà presentato nei prossimi giorni.
Il Nuovo piano industriale 2017-2021 prevede la fusione con Veneto Banca come condizione indispensabile per il processo di ristrutturazioneIntanto, ieri anche per
Veneto Banca si è chiusa l'offerta di transazione rivolta agli azionisti che ha visto adesioni pari al 68,2% delle azioni rientranti nel perimetro dell'offerta. La percentuale delle adesioni è pari invece al 75% del totale. Lo comunica il gruppo bancario veneto sottolineando che si tratta dei dati preliminari.