(Teleborsa) -
Resta alta l'attenzione su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, in vista della possibilità di aggregazione delle due banche venete e della successiva trasformazione in SpA.
Un processo
cui ha partecipato anche il Fondo Atlante ed ha alimentato anche
molti dubbi, a causa dell'enorme mole di
NPL e dell futuro dei
bond subordinati, che incorporano un elevato rischio offrendo altissimi rendimenti.
Contrariamente alle
preoccupazioni degli operatori finanziari, Banca Popolare di Vicenza avrebbe per un soffio evitato il default con il rimborso dei bond subordinati scaduti a dicembre 2016.
Ora l'attenzione si sposta sui
CdA dei due Istituti convocati per il prossimo 9 gennaio 2017, per approvare la delibera relativa alla proposta di
transazione ai 200 mila azionisti che hanno partecipato all'aumento di capitale, trovandosi con un
prezzo quasi azzerato delle azioni in portafoglio.