(Teleborsa) -
E' di nuovo record per il debito pubblico italiano, che continua a salire, nonostante la minor spesa per interessi ed il tentativo di contenere la spesa.
Secondo i dati contenuti nel consueto rapporto
Bankitalia sulla Finanza pubblica,
il debito pubblico è lievitato a luglio a 2.252,2 miliardi di euro, in aumento di 3,4 miliardi
rispetto al mese precedente.
In realtà, l'aumento del debito è inferiore a quello delle
disponibilità liquide del Tesoro (+8,5 miliardi), che riflette l'
avanzo di cassa di 5,4 miliardi. Il debito delle
Amministrazioni centrali è aumentato di 3,5 miliardi, quello delle
Amministrazioni locali è calato di 0,2 miliardi.
Complessivamente,
nei primi sette mesi il debito è salito di 80,5 miliardi, riflettendo il fabbisogno (19,4 miliardi) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (65,3 miliardi).
Le entrate tributarie sono state pari a 38,6 miliardi dai 37,8 miliardi dello stesso mese del 2015, portando il dato dei primi sette mesi a 236 miliardi (+4,9%).
In seguito a questi dati, un
allarme è stato lanciato dalle associazioni dei consumatori: l'
Adusbef sottolinea ad esempio che dopo 29 mesi di governo Renzi-Padoan si registra una nuova impennata del debito pubblico, che
aumenta di 5 miliardi di euro al mese, 168 milioni al giorno, 7 milioni di euro l’ora, 116 euro al secondo, con un
aumento pro-capite di 2.360 euro di tassa occulta ed un gravame di 37.500 euro ad abitante, 93.700 euro a famiglia.