(Teleborsa) -
Ancora un record storico per il debito pubblico italiano, che è lievitato a giugno a
2.248,8 miliardi di euro, in aumento di 7 miliardi.
A metà luglio era indicato poco sopra i 2.230 miliardi. Lo si apprende dal Supplemento al Bollettino Statistico "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" pubblicato da
Bankitalia, da cui emerge che la vita media residua del debito pubblico è rimasta stabile a 7,1 anni.
Secondo i dati di Palazzo Koch,
l'aumento del debito è inferiore a quello delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono cresciute di 19,8 miliardi a 92,5 miliardi, grazie all'avanzo di cassa (12 miliardi) ed all'effetto positivo dell'emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio dell'euro (0,8 miliardi).
Il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 9,3 miliardi a giugno, arrivando a toccare 77,2 miliardi alla fine dei primi sei mesi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito a giugno di 2,3 miliardi.
Crescono le entrate tributarie dello Stato, che sono lievitate a giugno a 45,1 miliardi dai 41 miliardi dello stesso mese del 2015, portandosi
nei primi sei mesi a 197,4 miliardi, in crescita del 5,5% rispetto al 2015. Rettificando il dato per alcune disomogeneità contabili e temporali, la crescita è stata sensibilmente inferiore.