(Teleborsa) - Il post
Brexit ancora fa discutere, con il ministro tedesco delle Finanze
Wolfgang Schaeuble che incalza i 27 verso una "pragmatica" soluzione, ma a pochi giorni dal referendum sono tanti i dubbi sull'impatto che questa decisione avrà non solo sui mercati finanziari, ma anche su comparti strategici come quello immobiliare. Nell'after Brexit a
Londra i valori delle trattative sono calati di ben
5,5 punti percentuali, mentre
la domanda è diminuita del 19% in 4 giorni. Lo rivela il
Centro Studi di Casa.it.
Anche il mercato degli immobili di pregio ha subito un rallentamento, soprattutto nelle zone top come il quartiere di
Kensington e l’area di
Notting Hill, mentre in Scozia è boom di richieste (+150%) da parte di famiglie del Regno Unito.
"Lo spettro di una 'Bolla Brexit', sul mercato residenziale londinese viene considerata più che probabile dalla maggioranza degli operatori locali - spiega
Alessandro Ghisolfi, Responsabile del
Centro Studi di Casa.it - soprattutto per quanto concerne il segmento top del mercato.
Sebbene nell'ultimo trimestre i valori di vendita delle case a Londra abbiano registrato una nuova crescita del 9,8%, la Brexit ha, nel giro di poche ore, fatto scendere i valori delle trattative di 5,5 punti percentuali. Oggi le case di Londra
valgono in media 33mila euro in meno rispetto ai prezzi record registrati 7 mesi fa,
il costo medio di un appartamento è valutato intorno ai 590.000 euro".
Un calo a cui è seguita anche la frenata della domanda: "I dati registrati sui principali portali immobiliari inglesi – continua
Alessandro Ghisolfi – dicono che l
e richieste per le case a Londra sono calate del 19% in 4 giorni, mentre l
a domanda di chi cerca casa in Scozia, proveniente dalle famiglie del Regno Unito, è curiosamente cresciuta del 150% in soli 5 giorni.
Anche il mercato degli immobili di pregio Londinesi sta dando segnali di raffreddamento, soprattutto sul lato della domanda interna,che si spera possa essere compensata da una crescita della domanda estera, in particolare da
Asia e
USA. In particolare le aree urbane più prestigiose del
West End sono state quelle più colpite dalla Brexit: il quartiere di
Kensington nel secondo trimestre ha registrato un calo della domanda dell’11,8%, seguito da un -10,7% per l’area di Notting Hill".
Tuttavia con uno sguardo più ampio, i più colpiti dal responso del referendum rimangono "gli azionisti delle società di sviluppo che stanno operando sul mercato londinese. Le loro azioni hanno già subito delle riduzioni di valore superiori al 25% un’ora dopo l’apertura dei mercati il 24 giugno (a urne chiuse e risultati acquisiti) – ha concluso
Ghisolfi.”