(Teleborsa) - La
Cina continua a mostrare segnali di debolezza, scatenando il panico sui mercati finanziari intimoriti dalla possibilità che il rallentamento delle economie emergenti possa contagiare anche le altre principali economie industrializzate. Questa volta a spaventare gli investitori sono i dati sulla
produzione industriale, crescita a maggio del 6% su base annua, esattamente come nel mese precedente, senza mostrare dunque un accelerazione del ritmo di crescita. Centrate in pieno le attese degli analisti. Su mese il dato è salito dello 0,45% dallo 0,47% di aprile.
Diffuse anche le statistiche sulle
vendite al dettaglio, il cui incremento annuo si è ridotto a maggio al 10% dal 10,1% registrato nel mese precedente e del consensus. A livello tendenziale il dato è cresciuto dello 0,76% dallo 0,80% di aprile.