(Teleborsa) - Il
TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), il
trattato tra Unione europea e Stati Uniti, condotto lontano dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica e dei Parlamenti, propone la creazione di un mercato che armonizzi le regole sugli standard produttivi e rimuova i dazi residui, a patto che le tutele europee siano abbassate per
consentire l’accesso di prodotti americani meno controllati.
Ed è proprio su questo punto che i negoziati in corso fra USA e UE rischiano uno stallo. Per il presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama, l'intesa commerciale "è uno
strumento di aiuto anche per il Sud Europa" perché "creerà posti di lavoro", ma
i vari stati membri dell'UE guardano con scetticismo al trattato, preoccupati che possa diventare un
potenziale strumento di dominio dell'Europa da parte dell'America.
Nonostante il voto a favore del cancelliere tedesco al trattato,
in Germania c'è una consistente quota di ostili, che fa capo soprattutto ai socialdemocratici. Così come oltre Atlantico, dove i due candidati alla nomination per la Casa Bianca,
Donald Trump e Hillary Clinton, sono contrari al TTIP, a dispetto del loro predecessore.
Tra le speranze e le preoccupazioni degli imprenditori italiani, l’avvocato Giampaolo Salsi dello studio internazionale K&L Gates di Milano, mette in luce i vantaggi e i rischi concreti per l'economia. In primo luogo, "l'
abbattimento dei dazi all'importazione di beni negli USA, che continuano a gravare in misura molto rilevante
fino al 40% su alcuni settori (fra gli altri, tessile, alimentare, alcuni tipi di macchine utensili) nei quali l’industria italiana eccelle". Inoltre, spiega l'avvocato Salsi, l’introduzione del TTIP promette di "
abbattere quell'insieme di regole protezionistiche di natura non tariffaria", ad esempio gli standard produttivi e commerciali, "che impone agli
esportatori italiani costi a volte impossibili da sostenere". Da ultimo, in relazione ai rapporti commerciali con il resto del mondo e, in particolare, con la
Cina, la costituzione di un’area di libero scambio fra UE e USA armonizzata quanto a barriere tariffarie e non tariffarie, "costringerebbe anche le altre economie mondiali a conformarsi agli standard transatlantici, favorendo così l’ingresso delle nostre merci in tali regioni".
Esistono anche concreti rischi e pericoli per l’economia del Bel Paese? Secondo l’avvocato Salsi, il vantaggio per l'intera economia nazionale promette di riverberarsi positivamente sull'intero sistema Paese, ma
è bene prendere alcune precauzioni. "
Verificare se la categoria merceologica interessata sia assoggettata a soglie minime di valore aggiunto Made in USA ai sensi del Buy American Act".