(Teleborsa) - Resta in panne il
settore manifatturiero cinese, sempre a causa della debolezza della domanda interna.
A maggio il
Purchasing Managers Index (PMI) elaborato da Caixin Media e Markit è sceso per la quindicesima volta consecutiva, attestandosi a 49,2 punti rispetto ai 49,4 punti di aprile, centrando in pieno le attese degli analisti.
Da rilevare che 50 è il livello che separa la contrazione dall'espansione e che l'indice si trova sotto tale soglia da marzo 2015.
Commentando il dato
Zhengsheng Zhong, direttore delle analisi macro a CEBM Group ha dichiarato: "nel complesso, l'economia cinese non è stata in grado di sostenere la ripresa che aveva mostrato nel primo trimestre dimostrando di essere in procinto di toccare il fondo. Il governo ha ancora bisogno di fare pieno uso delle politiche fiscali accompagnate da una prudente politica monetaria per prevenire un ulteriore rallentamento dell'economia".
Diverso il quadro dipinto dall'Ufficio di Statistica cinese, secondo il quale il PMI manifatturiero della Cina è rimasto stabile a 50,1 punti, battendo di poco le attese del mercato che erano per 50 punti.