(Teleborsa) -
Crolla la disoccupazione, anche quella giovanile, posizionandosi ai
minimi dal 2012, mentre continuano a crescere gli occupati, che segnano un'accelerazione rispetto ad inizio anno. Lo rileva l'ultimo rapporto Istat.
Occupazione Dopo il calo di febbraio (rivisto a -0,4%, pari a -87 mila unità),
gli occupati a marzo sono aumentati dello 0,4% (+90 mila persone), tornando ai livelli di gennaio. L’aumento riguarda sia i dipendenti (+42 mila i permanenti e +34 mila quelli a termine) sia gli indipendenti (+14 mila). La crescita degli occupati coinvolge uomini e donne e si distribuisce tra tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di occupazione, pari al 56,7%, aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.
L'andamento altalenante dei
primi tre mesi dell'anno, in termini di occupati, determina così una
sostanziale stabilità (+0,1%, pari a +17 mila) rispetto ai tre mesi precedenti. L’unica componente che mostra una crescita congiunturale significativa è quella dei dipendenti permanenti, che aumentano dello 0,5% sul quarto trimestre del 2015 (+72 mila).
Disoccupazione La stima dei disoccupati a marzo registra una diminuzione (-2,1%, pari a -63 mila),mentre il
tasso di disoccupazione crolla all’11,4%,
in calo di 0,3 punti percentuali rispetto a febbraio.
Più marcata la riduzione del
tasso di disoccupazione giovanile che si assesta al 36,7%, in calo di 1,5 punti percentuali ed ai minimi dal 2012.
Gli inattivi calano dello 0,3% (-36 mila). La diminuzione è determinata quasi esclusivamente dalle donne e riguarda le persone di 25 anni o più. Il tasso di inattività scende al 35,9% (-0,1 punti percentuali).
Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo gennaio-marzo 2016 si registra un calo dei disoccupati (-0,5%, pari a -15 mila) e degli inattivi (-0,3%, pari a -43 mila).
Su base annua si conferma la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,2%, pari a +263 mila rispetto allo stesso periodo del 2015), che coinvolge soprattutto gli over 50. Sono in calo sia i disoccupati (-8,6%, pari a -274 mila) sia gli inattivi (-0,9%, pari a -125 mila).