(Teleborsa) -
Google finisce formalmente nel mirino dell'antitrust europea, a causa della presunta
violazione della concorrenza, causata dalle
App di Android che hanno letteralmente invaso gli smartphone di tutto il mondo, lasciando ben poco spazio alla concorrenza.
La questione risale esattamente ad un anno fa, quando l'antitrust europea aveva lanciato un
primo avvertimento al colosso di Mountain View, avviando delle indagini per approfondire la questione, parallelamente a
quella relativa al motore di ricerca.
Il problema è che il
sistema operativo Android, di proprietà di Google,
non lascia spazio ai concorrenti, proprio come accadde a Microsoft con il sistema operativo Windows, che non dava possibilità di istallare altri programmi, limitando di fatto la concorrenza.
E per questo Microsoft dovette pagare una multa salatissima.
Ora, l'UE si prepara a dare battaglia a Big G, che per le stesse ragioni è
nei guai anche con l'antitrust statunitense.
L'indagine ora si è concretizzata in una
comunicazione di addebiti sul sistema operativo Android, per sospetto
abuso di posizione dominante.
Secondo l'antitrust, Google avrebbe
imposto restrizioni ai fabbricanti di dispositivi Android e agli operatori di reti mobili, con l'intento di
"preservare e rafforzare" la sua leadership nei motori di ricerca:
Google Search viene infatti preinstallato e impostato come motore di ricerca predefinito in quasi tutti i dispositivi Android.
"Sulla base di quanto finora appurato - ha dichiarato la commissaria alla concorrenza
Margrethe Vestager - riteniamo che il comportamento di Google
neghi ai consumatori una scelta più ampia di servizi e di applicazioni mobili e inibisca l'innovazione da parte di altri attori, in violazione delle norme antitrust dell'UE".
Smartphone e tablet rappresentano oltre la metà del traffico globale su internet e la loro quota è destinata ad aumentare ulteriormente in futuro. In Europa e nel mondo
circa l'80% dei dispositivi mobili intelligenti usa Android. Questi numeri dunque dimostrano la rilevanza della questione finita sotto l'attenzione delle autorità europee.
Tre le condotte che secondo le autorità europee hanno inchiodato Google: l'obbligo di preinstallare sui dispositivi Android Google Search e Google Chrome, il divieto ai fabbricanti di usare sistemi operativi concorrenti basati sul codice sorgente aperto Android e gli incentivi finanziari offerti ai produttori che scelgono Android.